Avvocati a convegno sulla pratica collaborativa nella negoziazione assistita
Il 7 Giugno alle ore 15:30, in Arezzo, presso l’Hotel Etrusco, si terrà un incontro dedicato alla formazione forense, intitolato: “Il metodo collaborativo nella negoziazione assistita. Differenze con la mediazione”, organizzato dalla Fondazione Forense dell’Ordine degli Avvocati di Arezzo, in collaborazione con il Gruppo Italiano di Pratica Collaborativa.
Il convegno affronta il tema del diritto collaborativo, una procedura che, nata negli Stati Uniti intorno alla fine degli anni novanta e diffusasi anche in Italia soprattutto nell’ultimo decennio, si pone quale obbiettivo il raggiungimento di un accordo che rappresenti la soluzione al conflitto esistente fra le parti, principalmente in ambito familiare, ma non solo.
Introdurrà il tema portando i saluti del CNF l’Avv. Piero Melani Graverini, Consigliere Nazionale Forense.
I tre relatori saranno la Dott.ssa Elisa Marcheselli, Psicoterapeuta e Psicologa Forense, che colloquierà in modo interdisciplinare con l’Avv. Olga Anastasi, Past President del Gruppo Italiano di Pratica Collaborativa, autrice del volume “Il divorzio collaborativo. L’arte di separarsi con amore” e con l’Avv. Fabio Diozzi, Mediatore e Formatore, autore del volume “Mediazione e negoziazione assistita. Tecniche di gestione delle controversie”.
Attraverso il metodo collaborativo, i professionisti, si adoperano per la risoluzione del problema. Avvocati e Psicologi devono offrire ai soggetti coinvolti l’opportunità di trovare una soluzione condivisa, che tenga conto delle concrete e specifiche esigenze del singolo e del nucleo familiare considerati nel loro complesso. Parlare di conflitti significa parlare di relazioni. Il conflitto infatti fa parte della relazione, quindi non va evitato, ma va accolto e gestito. I principi del diritto collaborativo producono un particolare clima di fiducia, che coinvolge direttamente le parti interessate (coniugi o partners) e favorisce la conclusione di accordi condivisi, maggiormente rispondenti ai bisogni delle persone, rispetto ad altri tipi di soluzioni stragiudiziali.
I relatori illustreranno strategie e tecniche comunicative e relazionali che caratterizzano le rispettive figure professionali che collaborano attorno alla risoluzione del problema.
Il diritto collaborativo nel diritto di famiglia diventa allora in questa nostra epoca una risposta immediata ed innovativa, sostenuta dagli avvocati e psicologi che in essa svolgono un ruolo di primaria importanza: consigliano e tutelano i clienti permettendo loro di avere a disposizione un tempo adeguato per identificare i loro reali interessi e bisogni e quelli dei figli e per affrontare le relative decisioni con equilibrio.
La forza del processo collaborativo consiste nel fatto che le parti ed i loro rispettivi avvocati di fiducia lavorano costruttivamente.
Caratteristica del diritto collaborativo è il mandato limitato agli Avvocati, nel senso che l’Avvocato di ciascuna parte gestirà la fase della negoziazione, ma rinuncerà al mandato se le parti anziché giungere ad un accordo si rivolgeranno al Magistrato.
Tale clausola tipica del sistema nordamericano riflette una società altamente specializzata dove l’Avvocato negoziatore esperto in tecniche di soluzione delle controversie è distinto e diverso dall’Avvocato litigatore esperto del processo.
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