Adotta una Pigotta. Le bambole che fanno bene all'Unicef
A Natale regala un Pigotta.
E' con questo slogan che anche ad Arezzo torna l'iniziativa benefica ideata da Spi Cgil e Cgil in favore di Unicef.
Un appuntamento ormai diventato una consuetudine che ogni anno non tarda ad attrarre acquirenti pronti a fare la loro parte.
La Pigotta è oggi un gioco registrato dall'Unicef per sostenere l'infanzia nei paesi in via di sviluppo mentre un tempo, in varie zone della Lombardia, indicava una bambola di pezza fatta in casa, con materiali poveri (avanzi di tessuto e lana).
Nel 1988 Jo Garçeau, membro del comitato Unicef di Cinisello Balsamo, creò la prima Pigotta a scopo umanitario. Da allora chiunque può creare una di queste bambole in modo autonomo (l'Unicef fornisce un cartamodello utilizzabile per la forma del corpo ma tutto il resto è lasciato alla creatività di chi la confeziona). Ogni Pigotta è corredata di una cartolina identificativa e viene adottata. Chi adotta una Pigotta contribuisce a tutte le attività che l'Unicef svolge a favore dell'infanzia (vaccinazioni, alimenti terapeutici contro la malnutrizione infantile). Nei primi 18 anni l'Unicef ha raccolto, attraverso la vendita delle Pigotte, 27 milioni di euro.
L'appuntamento è per martedì 10 dicembre ore 15:30 presso il quartiere di Porta del Foro Vicolo della Palestra - Arezzo.
Le Pigotte sono interamente realizzate a mano dalle volontarie che ogni anno mettono a disposizione il proprio tempo e le proprie capacità per una buona causa.