Vittime del Salva-Banche: "Via i risparmi dall'Etruria". Codacons: "No alle briciole di Renzi"
Centinaia di correntisti delle quattro banche in crisi ora salvate - tra cui anche Banca Etruria, oltre a CariChieti, CariFerrara e Banca Marche - annunciano che toglieranno i loro risparmi dai loro vecchi istituti di credito e li trasferiranno...
Centinaia di correntisti delle quattro banche in crisi ora salvate - tra cui anche Banca Etruria, oltre a CariChieti, CariFerrara e Banca Marche - annunciano che toglieranno i loro risparmi dai loro vecchi istituti di credito e li trasferiranno altrove. La misura è stata decisa e resa pubblica dal gruppo "Vittime del Salva Banche". Di seguito la nota.
Dopo la manifestazione del 6 dicembre, le “Vittime del Salva-Banche”, truffate dal Decreto 180/2015, stanno trasferendo in altri istituti bancari, o altrove, quello che rimane dei propri risparmi, trasferendo i loro conti correnti siti presso la Nuova Banca Popolare di Etruria e del Lazio, la Nuova Banca Marche, la Nuova Banca Carife e la Nuova Carichieti.Le “Vittime del Salva-Banche” tengono a precisare che tutti erano correntisti delle vecchie Banca Popolare di Etruria e del Lazio, Banca Marche, Banca Carife e la Carichieti e che sono stati spinti - in maniera obbligata o inconsapevole - ad acquistare obbligazioni subordinate, vendute dagli stessi dipendenti delle 4 banche, come titoli sicuri e con tassi di interesse bassi, quindi che non presupponevano alcun speculazione e rischio.
Per questo i correntisti, truffati con il Decreto “Salva-Banche”, stanno già procedendo al trasferimento dei propri conti correnti in altri Istituti che non siano collegati alla dirigenza delle 4 vecchie e nuove banche e ai probabili Istituti che a gennaio acquisteranno le nuove banche. Per la maggior parte, ricorrerà ad Istituti che godono di una vigilanza più attenta rispetto a quella che è stata in grado di fornire Bankitalia.A breve, le “Vittime del Salva Banche” darà informazioni riguardo alle cause di frode, mancata vigilanza, dichiarazioni false al mercato.. che intraprenderanno contro tutti le istituzioni e i protagonisti coinvolti, con la coordinazione di Adusbef e Federconsumatori.
Le “Vittime del Salva Banche” informa, inoltre, che non accetterà alcun “contentino” e si batterà per questa causa fino a quando non verranno risarciti agli obbligazionisti il capitale e gli interessi o titoli comparabili dalla nuova banca e agli azionisti un warrant “sintetico” 1:1 ratio, in grado di permettere la sottoscrizione di percentuale di sconto definita, nel caso di quotazione in borsa della nuova entità.Uno degli obiettivi delle Vittime del “Salva Banche” è quello di portare alla luce ed informare quante più persone possibili, dell’accaduto e delle sue ripercussioni. Delle conseguenze che ogni risparmiatore italiano potrebbe ingiustamente subire con l’entrata in vigore del “Bail-in”, al fine che ogni cliente di tutte le banche possa tutelare i suoi risparmi e proteggersi.
Le “Vittime del Salva Banche” ringraziano per la collaborazione Adusbef e Federconsumatori, rispettivamente nella persona del Prof. e On. Lannutti e il Dott. Trefiletti per il loro appoggio e la loro collaborazione. Il Movimento 5 Stelle per aver depositato il subemendamento a tutela dei risparmiatori, raccolto e trasmesso le nostre testimonianze in Commisione, durante la manifestazione del 6 dicembre a Montecitorio.
Nel frattempo per gli obbligazionisti penalizzati, il Governo dovrebbe presentare i propri emendamenti in settimana. Sabato dovrebbe esserci l'audizione del ministro Pier Carlo Padoan. La misura dei rimborsi sta procedendo, ma su questo versante interviene il Codacons: "Qualsiasi provvedimento del Governo che introduca un rimborso parziale di azioni e obbligazioni subordinate di Banca Etruria, sarà impugnato dal Codacons nelle competenti sedi al fine di ottenerne l’annullamento". Lo afferma oggi l’associazione dei consumatori che più di tutte si sta battendo a tutela dei risparmiatori traditi coinvolti nel salvataggio dei 4 istituti di credito.
“Non accetteremo nessuna elemosina dal Premier Renzi – afferma il Presidente Codacons Carlo Rienzi – e le briciole annunciate in favore degli investitori traditi, saranno rispedite al mittente. Siamo infatti pronti ad impugnare al Tar del Lazio qualsiasi provvedimento del Governo che preveda rimborsi parziali di azioni e obbligazioni subordinate. Il nostro obiettivo è di arrivare dinanzi la Corte Costituzionale e dimostrare come eventuali misure di indennizzo non integrale dei titoli siano discriminatorie e incostituzionali e, in quanto tali, debbano essere bocciate dalla Consulta” – conclude Rienzi.