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Via libera al "bail-in", più vicino il salvataggio di Banca Etruria

Alla fine è arrivato il via libera del Governo: il consiglio dei Ministri di ieri ha approvato il bail-in bancario. Un annuncio dato dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti: "Il Cdm - ha detto - ha approvato in esame...

Alla fine è arrivato il via libera del Governo: il consiglio dei Ministri di ieri ha approvato il bail-in bancario. Un annuncio dato dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti: "Il Cdm - ha detto - ha approvato in esame definitivo due decreti legislativi per le resolution sulle crisi bancarie e ora siamo in linea con la normativa europea". In sostanza, con il disco verde, dal 1° gennaio 2016, il salvataggio delle banche in crisi avverrà con il contributo dei creditori dell'istituto. E' stata così recepita la direttiva europea Brrd (Bank Recovery and Resolution Directive) per non impattare sulle casse dello Stato nel caso di risanamento bancario.

"Il testo approvato ieri diventa un tassello fondamentale, sebbene non sufficiente, a far scattare il salvataggio delle quattro banche in crisi (Carife, Banca Marche, Banca Etruria e Carichieti) da parte del fondo salva-banche. Un dossier, quest’ultimo su cui la messa a punto è ancora in corso", aggiunge il Sole 24 Ore di oggi.

Chiarito, quindi, l'ordine dei soggetti che dovranno concorrere a salvare una banca in crisi: dal 2016, il risanamento dovrà essere operato in primis dagli azionisti dell'istituto, quindi toccherà ai possessori di obbligazioni subordinate (strumenti Additional tier 1 e tier 2) e senior e successivamente anche ai titolari di conti correnti superiori ai 100mila euro.

"Ad azionisti e creditori - continua il Sole - sarà chiesto un contributo pari all’8% del passivo della banca in crisi. Oltre, interverranno le banche tramite il Fondo di risoluzione. Fuori dal rischio bail-in ci sono invece i correntisti fino a 100mila euro, i possessori di covered bond, e i debiti verso dipendenti, fisco, enti previdenziali e fornitori".

E adesso occorre stringere i tempi per l'azione del Fondo Interbancario in vista del salvataggio di Carife, Banca Marche, Banca Etruria e Carichieti. Si attende la definizione dell'operazione che sarà portata avanti dal Fondo stesso (come indicato in settimana) o con uno strumento che veda protagoniste direttamente le maggiori banche nazionali.

@MattiaCialini

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