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Vendita good bank, la Fabi: "Si faccia chiarezza"

La nota della Fabi BancaEtruria Sulla vendita di Nuova Banca Etruria e delle altre tre banche, si apprende che sarebbero pervenute (sarebbero, ormai su questa vicenda si continua ad usare il condizionale, in assenza di note ufficiali) sei...

La nota della Fabi BancaEtruria

Sulla vendita di Nuova Banca Etruria e delle altre tre banche, si apprende che sarebbero pervenute (sarebbero, ormai su questa vicenda si continua ad usare il condizionale, in assenza di note ufficiali) sei "proposte condizionate", condizionate a ulteriori approfondimenti sul capitale degli istituti-ponte, non quindi offerte e nemmeno offerte vincolanti, comunque attese a giorni. Ed infatti attendiamo il prossimo CdA per saperne qualcosa di più. Si tratterebbe di tre fondi stranieri e di Banca Popolare dell'Emilia Romagna, Popolare di Bari e anche UBI, che però fa sapere di aver preso in mano il dossier solo perché invitata, e non di sua spontanea volontà; sembrerebbero sparite in questa fase le due importanti banche francesi: Crédit Agricole e Paribas, già presenti in Italia con Cariparma e Bnl. E' certo che non si tratti solo di un problema di prezzo della banca aretina e delle altre, ma che i nodi da sciogliere siano anche - e soprattutto - altri, magari di natura politico/sistemica; e vogliamo sperare poi che non si tratti di poltrone da spartire nell'immediato futuro, perché qui si parla di migliaia di lavoratori, delle loro famiglie e dell'economia di molti territori, di grande produttività e importanti per l'intero Paese. Un obiettivo è, certamente, che la cessione delle quattro banche si chiuda senza ulteriori costi per un sistema bancario ormai incartato, con soluzioni spot ad ogni nuova crisi: prima, solo per fare pochi esempi, Banca Tercas di Teramo, poi le banche "risolte", poi MPS, poi le due banche popolari Venete, poi CariCesena, e non è finita qui. Comunque, alla FABI BancaEtruria e ai lavoratori - certamente provati da questo stillicidio di "novità", ma sempre in piedi - poco interessano la danza delle poltrone, le schermaglie, i giochi delle parti, noi pretendiamo chiarezza. Si esca dalle segrete stanze, e si dia chiarezza su queste "proposte condizionate", sulle proposte di altre banche che si sono perse per strada, sui progetti industriali, sul personale, sulle filiali, e sui tempi. Infatti, non sappiamo se la presunta scadenza del 30 settembre sia così granitica, ma a fine mese mancano ventisei giorni di calendario, 19 lavorativi; dopo anni ad attendere notizie positive, nessuno potrà accusare i lavoratori di impazienza.

Nella foto i dirigenti sindacali FABI: Giovanni Lorito, Sara Bitorsoli e Fabio Faltoni

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