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Vendemmia, gelo e siccità fanno calare a picco la produzione: ad Arezzo meno 30 per cento

Secondo Assoenologi quella del 2017 sarà, in termini quantitavi, la peggiore vendemmia dal dopoguerra ad oggi. Mai durante i 70 anni che ci dividono dal 1947 si sarebbe assistito ad un calo della produzione che si sta rischiando quest'anno.  A...

Secondo Assoenologi quella del 2017 sarà, in termini quantitavi, la peggiore vendemmia dal dopoguerra ad oggi. Mai durante i 70 anni che ci dividono dal 1947 si sarebbe assistito ad un calo della produzione che si sta rischiando quest'anno. A livello nazionale si parla di un 24 per cento, che sale al 30 per cento in Toscana. E nell'Aretino? Il dato, in alcune aree, se non si avrà un po' di pioggia, potrebbe anche essere più negativo di quanto paventato.

"E' stata un'annata difficile - spiega Giorgio Del Pace, di Cia - durante la quale si sono succeduti più eventi climatici che sono stati devastanti. Dalle gelate di questa primavera alla siccità, fino alle più recenti grandinate. Nei primi due casi, nell'Aretino ci sono state ripercussioni, anche importanti. Ci sono alcune aziende che hanno perso il 50 per cento della produzione a causa delle gelate. Le grandinate invece hanno creato problemi soprattutto nel nord Italia, mentre nell'Aretino sembra non abbiano lasciato particolari strascichi. Alla fine, la stima della perdita del 30 per cento è plausibile".

Tre notti di temperature sotto lo zero durante la primavera hanno di fatto compromesso parte della produzione di molte aziende aretine. "Gli effetti di questo evento climatico - spiega l'agronomo Marco Pierucci - sono stati particolarmente severi per i vigneti che si trovano sotto i 200 metri". Vigneti disseminati nei dintorni di Arezzo, ma anche in Valdichiana e Valdarno.

"Poi - prosegue Pierucci - c'è stata la siccità. E così gli acini si sono come prosciugati: la mancanza di acqua sta di fatto penalizzando la produzione. La quantità di mosto, se non inizierà a piovere in breve tempo, rischia di essere ridotta. Se, ad esempio, la vendemmia dovesse iniziare oggi, molte aziende vedrebbero calare la produzione dal 40 e al 50 per cento. I tempi stringono, sarà determinante quanto accadrà nei prossimi giorni: la pioggia è molto attesa".

E' ancora presto invece per parlare di qualità. Anche i questo caso le variabili sono molte: "Chi ha lavorato bene - spiega l'agronomo - riuscirà comunque ad avere buoni risultati".

"Contro la siccità ci sono state aziende - sostiene Del Pace - che si sono attrezzate e sono riuscite con sistemi di irrigazione di soccorso a tamponare i danni". Adesso i viticoltori confidano nella pioggia, anche se le probabilità di nuove e abbondanti precipitazioni è abbastanza remota. E anche nell'Aretino il calo medio del 30 per cento delle quantità appare un dato realistico, con qualche zona in cui la quantità di uva potrebbe scendere addirittura fino al 40 per cento.
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