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Tutto il denaro in banca, così fanno prima a tassarlo o a confiscarlo

Purtroppo si ricomincia a dire che ci sono troppi soldi contanti in giro. La questione è sempre la stessa. Senza girarci tanto intorno, con la storia purtroppo spesso vera dell’evasione fiscale e di altre nefandezze Lorsignori vogliono far...

Purtroppo si ricomincia a dire che ci sono troppi soldi contanti in giro. La questione è sempre la stessa. Senza girarci tanto intorno, con la storia purtroppo spesso vera dell’evasione fiscale e di altre nefandezze Lorsignori vogliono far consegnare tutta la liquidità delle persone e delle famiglie alle banche. Che è una pessima idea. Prima di tutto per la sfiducia verso le banche che scelte scellerate hanno ingenerato nelle persone e negli anziani in particolare, in primis a causa della confisca dei risparmi investiti nelle azioni e nelle obbligazioni subordinate della vecchia Banca Etruria e delle altre tre banche. E poi perché contrariamente a quello che alcuni suonati, o in malafede, vogliono pensare, l’Italia non è trasformabile in quattro e quattro otto nel paese dei sogni dove tanto i bambini quanto i nonni utilizzano normalmente la carta di credito, o il telefono, per pagare il caffè al bar. Ci sono milioni e milioni di anziani che hanno difficoltà anche solo a comporre un numero di telefono, li vogliamo fucilare perché intralciano il cammino verso la modernità digitale? Forse per qualche ayatollah dell’austerity sarebbe anche una buona idea pensando a quanti risparmi sulla spesa pensionistica e su quella sanitaria si potrebbero ottenere. Cerchiamo di essere un po’ seri, almeno ogni tanto. Capisco che aumentano la confusione anche i recenti interventi governativi, dei quali si parla tanto ma che nessuno ha ancora visto, dove si pasticcerebbe sulla liquidità tenuta nelle cassette di sicurezza considerandola, ma non si sa il perché, in qualche modo un provento di evasione fiscale o di altri illeciti. Probabilmente l’obbiettivo finale di Lorsignori è più semplicemente quella di trovare un modo di tassare, o meglio dire di ri-tassare, anche quella liquidità, come viene fatto con l’imposta di bollo nei conti correnti. Ma per fare un po’ di ordine prima di tutto dobbiamo ricordarci che grazie a Dio a nessuno è impedito di tenere i propri denari in contanti dove vuole, anche dentro al materasso, almeno sino ad ora. Inoltre in Italia ci sono dei limiti significativi nell’utilizzo di denaro contante per effettuare i pagamenti, superiori a quelli in vigore nella gran parte dei paesi europei. Quindi cosa altro si vuole ancora? Capisco che far affluire i denari nelle banche, ed obbligare tutti ad utilizzare le carte di credito per i pagamenti, sia un altro grandissimo ed immeritato regalo alle banche che succhierebbero grasse commissioni a spese del risparmitore. Capisco che le banche hanno sete di liquidità. Ma a tutto ci deve essere un limite. E poi parliamoci chiaramente. Periodicamente si riparla di una tassa patrimoniale. Meglio dire ad introdurre un’altra tassa patrimoniale. Perché l’Imu è una tassa patrimoniale. Perché i bolli sui conti correnti sono una tassa patrimoniale. Perché il bollo dell’auto è una tassa patrimoniale. Perché tutti i vari bolli su licenze, concessioni, autorizzazioni, titoli di studio, passaporti, ecc.. sono sostanzialmente tasse patrimoniali dove il cittadino deve pagare lo Stato per ottenere un documento che solo lo Stato può rilasciare. Obbligare le persone e le famiglie ad utilizzare la carta di credito per i pagamenti, e quindi a pagarne le relative spese, sarebbe un’altra patrimoniale. Meglio dire un’altra estorsione di Stato. E poi chi può garantire che l’ammasso di denaro presso le banche non si presti, presto o tardi, con una scusa o con un’altra, ad una bella patrimoniale, se non direttamente ad un prelievo forzoso? Non ci vuole niente, basta un bel problema sul debito pubblico, magari indotto ad arte, o il dissesto di una grande banca. Ricordiamoci sempre di cosa è successo soltanto pasticciando con le nostre quattro banchette di provincia. E non ci facciamo illusioni, è già accaduto, qualcuno si ricorda del prelievo del sei per mille sui conti correnti di tanti anni fa? Ma non succederà più, dicono gli ingenui. Ma non doveva succedere, anzi non era mai successo neppure l’azzeramento delle obbligazioni subordinate delle banche. E allora, come la mettiamo? Purtroppo, come è stato saggiamente detto, la strada per l’inferno è lastricata di buone intenzioni. Cerchiamo di pensarci bene prima alla cose, almeno ogni tanto.

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