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Slp Cisl: "Poste, un fallimento il recapito a giorni alterni"

Nell’Aretino come nel resto della Toscana tiene banco la questione delle Poste. "Che la situazione sia diventata esplosiva lo conferma il fatto che il personale, decimato dai tantissimi pre-pensionamenti, non è mai stato seriamente reintegrato ed...

Nell’Aretino come nel resto della Toscana tiene banco la questione delle Poste. "Che la situazione sia diventata esplosiva lo conferma il fatto che il personale, decimato dai tantissimi pre-pensionamenti, non è mai stato seriamente reintegrato ed il tutto, guarda caso, dopo il collocamento in borsa del 30% del capitale di Poste Italiane. Questo dimostra - attacca la nota Cisl - che privatizzare un’azienda pubblica è un errore, in quanto il privato non guarda alla qualità del servizio reso ai cittadini, ma soltanto al profitto. E’ per questo che stiamo continuando a lottare per evitare la completa privatizzazione; e chiediamo da tempo un piano di assunzioni indispensabile per salvaguardare la qualità del servizio ai cittadini.

Per quanto riguarda lo specifico del territorio aretino, interviene Daniele Mugnai della Slp Cisl, la situazione è una fotocopia rispetto a quanto si sta verificando nel resto della regione e d’Italia. In particolare Mugnai punta il dito sul fallimento del recapito a giorni alterni reso ancora più problematico proprio dalla carenza di personale anche nella divisione recapito. Qui da noi, continua, è un fallimento totale e quel che amareggia di più è che l’azienda sembra non accorgersi di tutto ciò. Stessa situazione alla sportelleria che è insufficiente a garantire i servizi ai cittadini soprattutto in questo periodo. Ed aggiungo, incalza il responsabile Cisl, che negli ultimi tre anni qui in provincia di Arezzo sono usciti più di 70 colleghi mentre quelli sportellizzati sono stati 26. Siamo allo sbando ed è evidente la necessità, fin dal prossimo rinnovo contrattuale previsto per settembre, di stabilire in maniera chiara le condizioni per far fronte alle uscite con un preciso piano di passaggi a full time (per i colleghi interessati), trasferimenti volontari ed infine assunzioni. Questo è l’unico modo per dare respiro sia alla divisione del recapito ed anche, soprattutto, agli uffici postali che sono ridotti praticamente all’osso.
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