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Slitta ancora il risarcimento degli obbligazionisti azzerati

Slitta ancora l'approvazione del decreto sui rimborsi degli obbligazionisti azzerati di Banca Marche, Banca Etruria, CariChieti e CariFerrara. La fumata bianca potrebbe arrivare la prossima settimana. Inizialmente previsto per ieri, come...

Slitta ancora l'approvazione del decreto sui rimborsi degli obbligazionisti azzerati di Banca Marche, Banca Etruria, CariChieti e CariFerrara. La fumata bianca potrebbe arrivare la prossima settimana. Inizialmente previsto per ieri, come annunciato dal vice ministro dell'Economia Enrico Zanetti, e poi rimandato a mercoledì, il provvedimento non vedrà ancora la luce.

Una fonte governativa e una fonte bancaria - riporta l'agenzia Reuters - spiegano infatti che il provvedimento non è all'ordine del giorno del Consiglio dei ministri di domani, convocato da Palazzo Chigi alle 9,30. Ad avvalorare la tesi del rinvio è il fatto che il premier Matteo Renzi parta stasera per una missione in Messico e Stati Uniti.

Il lavoro del Governo per cercare di ristorare i 10.600 risparmiatori, azzerati dallo scorso 22 novembre, sarebbe tuttavia già a buon punto: il monte complessivo sarà innalzato dagli iniziali cento milioni di euro fino a circa 300. La maggior parte degli obbligazionisti dovrà passare dall’arbitrato gestito dall’Anac di Cantone per ottenere quanto perduto, ma ci sarà un tetto di 100mila euro oltre il quale non si potrà andare. Coloro che vorranno ottenere di più, dovranno rivolgersi al tribunale per dimostrare di esser stati frodati, nella speranza di un risarcimento integrale.

Il rimborso automatico sarà ad appannaggio delle fasce deboli. Su questo versante il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan aveva parlato di un tetto di reddito di 20mila euro, secondo altre voci il limite potrebbe essere lievemente più alto (21mila euro). Possibile che ci siano degli aggiustamenti nei prossimi giorni.

IL COMMENTO DEL CODACONS

"E’ una vergogna – tuona il presidente Codacons, Carlo Rienzi – Il Governo sembra brancolare nel buio e prendere tempo, rimandando di volta in volta le decisioni sui sacrosanti indennizzi per gli obbligazionisti. Al momento l’unica certezza è che le misure che l’esecutivo intende varare, così come emerse dalle ultime indiscrezioni, non appaiono adatte a risolvere il nodo dei rimborsi. Alzare il fondo a 300 milioni di euro non basta, perché tale somma non riuscirà a coprire interamente le perdite subite dagli obbligazionisti. Né sarebbe accettabile creare corsie preferenziali a seconda del reddito o della condizione soggettiva dei singoli risparmiatori – spiega Rienzi – O i rimborsi saranno integrali e per tutti, o il Codacons dichiarerà guerra al decreto del Governo, impugnandolo nelle sedi opportune”.

“Sempre che il Tar del Lazio non giochi d’anticipo e, accogliendo il ricorso promosso dalla nostra associazione e discusso ieri, non sospenda interamente la legge sul bail-in e il salvataggio delle 4 banche” – conclude il presidente Codacons. @MattiaCialini

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