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Martedì, 16 Aprile 2024
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Riprende fiato l'economia aretina, Cgil: "Nel 2016 reddito e consumi cresceranno oltre l'1 per cento"

Riprende fiato l'economia aretina. E' quanto emerge dal Focus Economia Cgil Toscana. Dati che mostrano una leggera ripresa, soprattutto per quanto riguarda l'industria. "Il valore aggiunto complessivo 2015 - spiega Cgil - è inferiore circa del...

Riprende fiato l'economia aretina. E' quanto emerge dal Focus Economia Cgil Toscana. Dati che mostrano una leggera ripresa, soprattutto per quanto riguarda l'industria.

"Il valore aggiunto complessivo 2015 - spiega Cgil - è inferiore circa del 12% a quello pre-crisi (2007), e se il valore aggiunto industriale è il più alto da dopo il 2008, quello del terziario è inferiore del 10% agli anni precedenti la crisi".

Tendenzialmente nel 2016 il ritmo di crescita del valore aggiunto dovrebbe tornare al +0,9%. "Nel 2015 - prosegue Cgil - le importazioni sono cresciute di oltre 500 milioni, mentre le esportazioni sono incrementate di 200. Reddito disponibile e consumi dovrebbero superare nel 2016 l’1% di crescita".

OCCUPAZIONE

Negative invece le performance occupazionali della provincia. A partire dai dati delle rilevazioni delle forze di lavoro, quelli aretini "sono fra i peggiori della Toscana, sia nel confronto di lungo periodo, che sotto il profilo congiunturale - prosegue l'indagine Cgil - nel 2015, contrariamente alla maggior parte delle province il tasso di disoccupazione continua a crescere, superando il 10% (nel 2016 si prevede un ulteriore aumento). AVVIAMENTO

Poi il capitolo degli avviamenti al lavoro. "Può darsi che la variabilità delle rilevazioni campionarie dell’Istat amplifichi eccessivamente la portata negativa dei dati, ma anche un’altra fonte, le registrazioni regionali degli avviamenti, colloca Arezzo come la provincia meno dinamica della regione (quanto ad avviamenti a tempo indeterminato) con Firenze e Prato". Un dato questo che ha però una doppia interpretazione, perché di anno in anno, il leggero incremento è scostante e questo indica che, accanto alle difficoltà sociali generalizzate, alcuni nuclei di imprese hanno invece di fronte una situazione espansiva (presumibilmente aumentando gli orari effettivi di lavoro).

CASSA INTEGRAZIONE

La cassa integrazione invece si è stabilizzata al livello del 2009 (5 milioni di ore), con una incidenza maggiore del settore residuale della “altra industria”.

Al raddoppio dei mutui corrisponde una stabilizzazione degli impieghi vivi, dopo diversi anni di contrazione

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