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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Protesto assegno: come cancellarlo definitivamente

Sono sempre più numerose le persone che, soprattutto per motivi lavorativi, decidono di effettuare la maggior parte dei loro pagamenti direttamente con gli assegni bancari. Ciò che molte persone però si dimenticano di controllare è che l’importo...

Sono sempre più numerose le persone che, soprattutto per motivi lavorativi, decidono di effettuare la maggior parte dei loro pagamenti direttamente con gli assegni bancari. Ciò che molte persone però si dimenticano di controllare è che l’importo indicato sull’assegno sia effettivamente presente sul proprio conto corrente. Si tratta di un errore madornale perché se la cifra non sarà presente il creditore non avrà la possibilità di intascare i soldi che gli spettano e la banca leverà a vostro nome un protesto assegno.

Essere protestati

Essere soggetti ad un protesto assegno significa che il proprio nome è stato inserito nel Registro Informatico dei Protesti, gestito direttamente dalla Camera di Commercio. Di per sé dobbiamo ammettere che non si tratta di una condizione disastrosa, ma questo piccolo neo sulla vostra reputazione economica potrebbe crearvi qualche piccolo ostacolo. Se ad esempio doveste avere bisogno in breve tempo di un prestito, anche se di piccola entità, potreste ricevere un rifiuto alla vostra richiesta. Lo stesso nel caso in cui desideriate acquistare un bene immobile. Non solo, potreste non riuscire ad allacciare dei rapporti con nuovi clienti o fornitori nel caso in cui decidano di fare preventivamente un controllo sulla vostra situazione finanziaria.

Che fare? La prima cosa da fare è ovviamente mettervi in regola con il pagamento che il vostro assegno ha lasciato in sospeso. A seguito di questa regolarizzazione, potete cancellare il protesto assegno, un'opzione che è entrata in vigore a partire dal 2000 e che vi permette di eliminare alla radice ansie, stress e preoccupazioni. Si tratta di un iter però piuttosto lungo. Ecco tutti i passaggi che dovete effettuare:

La visura protesti nell’iter per la cancellazione

Per avviare la procedura di cancellazione del protesto, viene richiesta una visura protesti, documento che permette di ottenere tutti i dati relativi al protesto oggetto della cancellazione.

Una visura protesti può essere richiesta direttamente alla Camera di Commercio oppure su altri portali autorizzati, tra cui vi segnaliamo visureinrete.it che la fornisce online in tempo reale.

Sulla visura protesti vengono riportati anche gli eventuali altri protesti cambiari degli ultimi 5 anni a carico del soggetto, dati ottenuti attraverso la ricerca eseguita nel Registro Informatico dei Protesti della Camera di Commercio.

A questo punto potete recarvi alla Sezione Protesti del Tribunale Civile dove potete richiedere il modulo per la domanda di riabilitazione a seguito di avvenuto pagamento. Oltre a questa domanda debitamente compilata e alla visura protesti sopra indicata, dovrete anche produrre il certificato di residenza e i documenti di identità nonché una liberatoria per avvenuto pagamento, firmata da entrambe le parti in gioco, quindi sia da voi che dal vostro creditore. Le firme devono essere autenticate dal notaio. Ricordatevi inoltre di acquistare anche una marca da bollo del valore di 70 euro. Attenzione, questo iter potrà essere intrapreso però solo dopo un anno dalla levata del protesto assegno.

I tempi della procedura di cancellazione del protesto

Trascorso almeno un mese di tempo, il Tribunale può rilasciare un attestato di riabilitazione, un documento che conferma cioè che quel pagamento è stato effettivamente realizzato. Solo con questo attestato alla mano, è possibile recarsi alla Camera di Commercio per chiedere l'effettiva cancellazione del protesto. Entro circa 10 giorni riceverete una comunicazione in proposito che, a meno che non abbiate saltato qualche importante passaggio, sarà sicuramente positiva.

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