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Giovedì, 18 Aprile 2024
Economia

Più 5% di export orafo, "bene, ma serve stabilità". Il commento delle categorie aretine

E' un dato da prendere come una strada intrapresa, un rinnovato cammino verso la crescita, ma stando con i piedi per terra. Il + 5% che l'analisi Monitor Distretti assegna all'export dei preziosi made in Arezzo del primo trimestre del 2017 è letto...

E' un dato da prendere come una strada intrapresa, un rinnovato cammino verso la crescita, ma stando con i piedi per terra. Il + 5% che l'analisi Monitor Distretti assegna all'export dei preziosi made in Arezzo del primo trimestre del 2017 è letto così dai rappresentanti degli orafi aretini. In termini assoluti le esportazioni di questi prodotti verso i mercati esteri è aumentato di 21 milioni rispetto al 2016, anno in cui i dati non erano positivi.

“Questo dato mette in evidenza la tenuta del distretto orafo di Arezzo che è riuscito ad incrementare l'export in paesi come la Cina e Hong Kong a conferma di un dinamismo delle imprese aretine che in una crisi di lungo periodo come questa che stiamo vivendo puntano su prodotti di alta qualità - commenta Alessia Gualdani presidente della Consulta orafa - se a questo ci aggiungiamo il trend positivo del comparto moda che fa da traino, capiamo subito quali probabili sviluppi positivi ci possano essere anche per le imprese orafe. Il connubio oro e moda fa della nostra regione un'eccellenza nazionale, tanto che sempre più le imprese si stanno avvicinando alla produzione dell'accessorio moda."

"Bene il segno positivo, ma restiamo con i piedi per terra - commenta Giordana Giordini presidente degli Orafi di Confindustria - Perché è vero ci sono mercati che avanzano come la Cina, quelli che sembrano tenere come Hong Kong che nonostante segnali altalenanti ha ancora un segno positivo davanti per il nostro export, ma la piazza di Dubai è ferma e gli Stati Uniti ci preoccupano. I segnali che ci arrivano dalle aziende ci fanno stare con i piedi per terra e le orecchie ben aperte anche se il segno positivo è confortante e si spera duraturo."

"Il bicchiere è mezzo pieno, il segno più nel nostro export è significativo, anche se i conti vanno fatti sui guadagni delle imprese, sui margini che restano loro - commenta Gabriele Veneri presidente degli orafi di Cna - Adesso attendiamo i prossimi step, sarà fondamentale che il segno positivo continui fino alla fine dell'anno. Le aziende orafe aretine stanno tenendo botta, sono fiaccate dalla crisi, ma allo stesso tempo hanno reagito con investimenti e sviluppo perché questa è un'imprenditoria fatta di gente tosta che lotta ogni giorno per difendere posti di lavoro ad Arezzo e le aziende stesse che sono l'unica cosa attiva in questo paese. Per le tantissime piccole aziende che compongono il nostro tessuto economico sarebbe stato più facile arrendersi, ma non è stato così. A loro faccio i miei applausi esortandoli a continuare con tenacia su questa strada. Un auspicio? Mi auguro che Arezzo mantenga il primato per la produzione orafa, attendiamo con fiducia il fine anno."

"Spero sia un primo timido segnale di ripartenza, in un momento in cui non sembra ci sia volontà di scommettere sul settore orafo - commenta Andrea Boldi presidente degli orafi di Confartigianato - gli eventi degli ultimi giorni mi lasciano ancora sconcertato e mi riferisco alla polemica fatta dal Sole 24 ore. Questo dato è una risposta di solidità data dalle persone che ogni giorno si mettono in campo per tenere alta la bandiera del nostro paese e la forte presenza nei mercati. A questo punto attendo di vedere i dati del primo semestre, ma sono fiducioso nei confronti delle imprese che non si arrendono. Questo segno più è una buona pacca sulle loro spalle alla quale aggiungo la mia dicendo che ci vuole ben altro per fermare gli orafi di Arezzo, ci vuole ben altro per fermare Arezzo."

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