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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

Terremoto Pavimental: 209 posti di lavoro a rischio. Sindacati: "Disastro targato Atlantia"

Pavimental Manutenzioni è un'azienda in house che esegue per Autostrade per l'Italia la manutenzione del manto stradale delle autostrade in concessione al Gruppo Atlantia

Una giornata intera di protesta contro quelle che, secondo sindacati e lavoratori, sono scelte prive di fondamento.
Continua così la lotta intrapresa dai dipendenti della Pavimental, azienda controllata da Aspi Autostrade per l'Italia - Gruppo Atlantia, e con sede a Viciomaggio.

Questa mattina, dalle 10.30 alle 14.30 i lavoratori, hanno scelto di presidiare la sede di Aspi a Roma e attendere pacificamente il responso dell'incontro che è stato richiesto da Feneal Filca Fillea proprio ai vertici dell'azienda. E' proprio in questa circostanza che i rappresentanti dei lavoratori torneranno a chiedere il ritiro della procedura di licenziamento per 209 operai e dipendenti.

Una vicenda intricata che porta ancora una volta alla ribalta situazioni di grande precarietà lavorativa. Soltanto a fine marzo venne proclamato lo stato di agitazione proprio per impedire il taglio degli oltre duecento lavoratori.

Licenziamento per 209 lavoratori della Pavimental

Pavimental Manutenzioni è un'azienda in house che esegue per Autostrade per l'Italia la manutenzione del manto stradale delle autostrade in concessione al Gruppo Atlantia.

"E' un'azienda solida - spiegano i sindacati - in cui si rispettano orari e turni di lavoro, in cui vigono 2 livelli contrattuali, quello nazionale e quello aziendale, una rarità nel panorama delle imprese di costruzioni. E' un'azienda strutturata, con lavoratori specializzati in un settore, quello dell'edilizia stradale, in cui ancora troppo spesso si muore; con impianti di bitume a norma di legge e unità operative che svolgono l'antica funzione dei cantonieri di mezzo secolo fa: mantenere sicuri i 3000 chilometri di tratte autostradali".

Negli anni a Pavimental Manutenzioni si è affiancato il ramo d'azienda Pavimental Infrastrutture, a cui è stata affidata la costruzione delle nuove opere infrastrutturali della rete autostradale. In passato l'azienda ha chiesto, ed ottenuto, più volte la cassa integrazione per ristrutturazione, proponendola come unica soluzione alla richiesta legislativa di rispettare quale percentuale massima di affidamenti in house il 40% dei lavori di manutenzione stradale, continuando però ad eseguire in proprio i lavori di nuove costruzioni tramite il ramo di azienda Infrastrutture.

"Il tutto per scelta - proseguono dai sindacati - perché se mentre nelle nuove costruzioni è possibile subappaltare i lavori all'interno dei propri cantieri, con le manutenzioni l'azienda ha scelto di ridurre progressivamente la propria struttura perché la manutenzione viene considerata troppo costosa e forse poco redditiva. Scelta curiosa visti i noti episodi che hanno posto sotto il giudizio dell'opinione pubblica lo stato di manutenzione quindi i livelli di sicurezza della rete autostradale, strana anche a fronte del fatto che i ricavi del gruppo Atlantia sono stati nel 2018 quasi 7 miliardi di euro, in crescita rispetto all'anno precedente.
Di fronte allo sforamento della percentuale dei lavori da poter affidare ad aziende in house le attività di manutenzione dei concessionari si son fermate, con l'obbiettivo di rientrare nelle percentuali l'anno successivo e poter poi reimpiegare i propri dipendenti. I lavoratori Pavimental hanno lottato l'anno scorso per mantenere la possibilità per i concessionari di affidare in house il 40% dei lavori di manutenzione perché erano e sono convinti che quando si parla di sicurezza stradale sia preferibile l'affidamento diretto alle logiche del massimo ribasso che sono utili sì a far risparmiare il concessionario ma senza offrire garanzie per la regolarità del lavoro e la qualità dell'opera. 
Sono poche infatti le aziende strutturate che possono eseguire i lavori di manutenzione sulle autostrade con gli standard qualitativi che fino ad oggi garantivano i lavoratori Pavimental, per questo non riteniamo giusto che l'azienda possa scegliere di licenziare operai specializzati e stabili che si occupano della manutenzione ordinaria della rete per darla in appalto e proseguire l'attività di costruzione di nuove infrastrutture in proprio subappaltando le opere con il criterio del massimo ribasso e con operai precari perchè spesso vengono assunti sul cantiere. Chiediamo che  il Governo ci convochi quanto prima assieme all'azienda controllante ed a quella controllata affinché si eviti la perdita di questa importante realtà industriale, che ha garantito sino ad oggi la sicurezza della rete autostradale e la qualità del servizio agli utenti, al fine di aiutarci a risalire quella catena del valore che ad oggi rischia di veder tagliata fuori la parte più nobile delle concessioni autostradali: il lavoro".
 

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