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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Pagamenti commerciali. Arezzo: crescono i ritardi, l'analisi di Cribis D&B

Le imprese della provincia di Arezzo, dati aggiornati a fine marzo 2016, si posizionano al sesto posto in Toscana in tema di puntualità nei pagamenti commerciali. Il 33% infatti ha saldato puntualmente le fatture, mentre il 53,1% ha regolato i...

Le imprese della provincia di Arezzo, dati aggiornati a fine marzo 2016, si posizionano al sesto posto in Toscana in tema di puntualità nei pagamenti commerciali. Il 33% infatti ha saldato puntualmente le fatture, mentre il 53,1% ha regolato i conti con un ritardo fino a 30 giorni dai termini concordati e il 13,9% oltre i 30 giorni. Una performance migliore della media regionale (32,9% di pagamenti puntuali) ma inferiore a quella nazionale (35,1%). Inoltre c'è un peggioramento dei ritardi gravi, passati in 6 anni dal 4,3% del 2010 al 13,9% attuale.

È quanto emerge dallo Studio Pagamenti realizzato da CRIBIS D&B, la società del Gruppo CRIF specializzata nelle business information, che ha analizzato i comportamenti di pagamento delle imprese toscane nel primo trimestre 2016.

Pisa è a provincia più puntuale della Toscana (37,9%). Seguono nella classifica Regionale Prato con il 36%, Firenze con il 35,6%, Massa (34%), Grosseto (33,1%), Arezzo (33%), Lucca (33%), Siena (32,5%), Livorno (30,7%) e Pistoia (25,7%).

A livello regionale le imprese toscane, dati aggiornati a fine marzo 2016, sono invece in difficoltà nei pagamenti commerciali. Solo il 32,9% delle 354.900 imprese della Regione ha infatti saldato alla scadenza le fatture ai fornitori. Un dato, quello toscano, inferiore alla media nazionale, che è del 35,1%. Ben il 14% invece delle imprese ha inoltre regolato i conti con oltre un mese di ritardo, contro il 13,8% della media del Paese. Risultati negativi per il sistema imprenditoriale della Regione, che evidenzia ancora le difficoltà delle imprese nel saldare i debiti con i fornitori.

Rispetto a 6 anni fa i pagamenti puntuali sono calati invece del 13%. Ma a preoccupare maggiormente sono però i ritardi gravi, cresciuti in questi anni del 180%. Rispetto ad un anno fa invece sono diminuiti sia i pagamenti alla scadenza (-1%), sia i saldi oltre i 30 giorni di ritardo (-8%).

Il dettaglio del panorama toscano

Le imprese toscane, dati aggiornati a fine marzo 2016, sono in difficoltà nei pagamenti commerciali. Solo il 32,9% delle 354.900 imprese della Regione ha infatti saldato alla scadenza le fatture ai fornitori. Un dato, quello toscano, inferiore alla media nazionale, che è del 35,1%. Ben il 14% invece delle imprese ha regolato i conti con oltre un mese di ritardo, contro il 13,8% della media del Paese. Risultati negativi per il sistema imprenditoriale della Regione, che evidenzia ancora le difficoltà delle imprese nel saldare i debiti con i fornitori.

A diffondere i dati è lo Studio Pagamenti, aggiornato a fine marzo 2016, realizzato da CRIBIS D&B, la società del Gruppo CRIF specializzata nelle business information, che ha studiato i comportamenti di pagamento delle imprese toscane.

“Le aziende toscane sono in difficoltà in tema di puntualità nei pagamenti commerciali, con performance in calo rispetto ad un anno fa e soprattutto rispetto al 2010. Solo un’impresa su tre è puntuale, mentre ben il 14% fatica a pagare i fornitori” – commenta Marco Preti, Ad di Cribis D&B. “Dopo anni di ristrutturazioni e ridefinizione di mercati, prodotti e obiettivi, le realtà toscane devono rimanere attente e concentrarsi sulla ricerca di nuovi mercati e sulla ridefinizione delle strategie di gestione della clientela” – prosegue Preti. “In particolare, le aziende che hanno ottenuto le migliori performance sono quelle che hanno utilizzato la gestione del credito come uno dei parametri di segmentazione della clientela, in sinergia con le esigenze e gli obiettivi commerciali. La puntualità dei pagamenti è quindi diventata uno degli elementi chiave per ottimizzare i flussi di cassa e individuare i clienti da fidelizzare e su cui investire. Non stupisce che nella gestione del credito la priorità sia divenuto il monitoraggio costante della clientela, l’adozione di strategie per la riduzione degli insoluti e l’efficientamento delle procedure. I segnali di peggioramento non devono però far disperare. Bisogna essere fiduciosi e continuare a considerare la capacità di generare cassa come uno degli obiettivi finanziari più importanti in quanto sarà sempre più complesso per le aziende finanziarsi a breve termine” – conclude Marco Preti. Se si paragonano i dati attuali con il 2010 emergono le difficoltà attuali delle imprese toscane. Rispetto a 6 anni fa i pagamenti puntuali sono calati del 13%. Ma a preoccupare maggiormente sono però i ritardi gravi, cresciuti invece in questi anni del 180%. Rispetto ad un anno fa invece sono diminuiti sia i pagamenti alla scadenza (-1%), sia i saldi oltre i 30 giorni di ritardo (-8%).

Pisa è la provincia più puntuale della Toscana con il 37,9% di imprese virtuose. Seguono nella classifica Prato con il 36%, Firenze con il 35,6%, Massa (34%), Grosseto (33,1%), Arezzo (33%), Lucca (33%), Siena (32,5%), Livorno (30,7%) e Pistoia (25,7%).

Considerando la dimensione aziendale, le micro e piccole imprese evidenziano la più alta concentrazione nella classe di pagamento alla scadenza (circa il 33%), mentre spetta alle micro realtà la maggior quota di ritardi oltre i 30 giorni (15,4%).

A livello settoriale, Agricoltura e Commercio al Dettaglio mostrano le maggiori difficoltà, con meno del 30% di pagatori regolari e ritardi oltre i 30 giorni medi pari al 13,1% e 23,7%. Le migliori performance spettano all’Edilizia (43,8% del totale nella classe di pagamento puntuale).

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