C'era molta attesa per il decreto sull'arbitrato. I tanti esclusi dal rimborso forfettario dell'80% speravano che con la seconda procedura tutti almeno avrebbero potuto provarci. Certo ci sarebbe stato da dimostrare il raggiro subito allo sportello nel momento dell'acquisto delle obbligazioni subordinate. Di certo invece non si aspettavano quello che in realtà c'è scritto.

A spiegarcelo è Alvise Aguti, tecnico che segue i risparmiatori aretini:

"Sono rimaste fuori nuovamente molte persone perché il decreto esclude tutti coloro che hanno ricevuto il titolo da un proprio familiare in vita. Un padre che lo ha regalato al figlio ad esempio. Incredibilmente questi casi vengono trattati come acquisto nel mercato secondario, come uno scambio tra due investitori finanziari. E ce ne sono tantissimi."

Alla beffa si aggiunge un'altra beffa. Per i circa 1500 risparmiatori delle quattro banche oggetto del decreto del 22 novembre del 2015, adesso la possibilità di presentare istanza per il ricorso forfettario non c'è più perché la procedura è arrivata a scadenza. Se avessero saputo che nemmeno l'arbitrato li avrebbe presi in considerazione avrebbero potuto tentare di aprire la pratica con il Fidt e giocarsela.

Adesso restano con un pugno di mosche in mano e tanta amarezza. Eppure era stato proprio il Fidt ad anticipare che coloro che avevano acquistato nel mercato secondario avrebbero potuto accedere al percorso arbitrale. Eppure c'era scritto nelle regole del Fondo, però non c'è riscontro di tutto ciò nella stretta maglia del decreto per l'arbitrato appena uscito.

E sul fronte della diversità di trattamento rispetto ai bondisti di Mps?

Aguti ha presentato un emendamento ai gruppi parlamentari perché si possa arrivare all'equiparazione. Lo stanno appoggiando dal Movimento Cinque Stelle, ma si sono mostrati interessati anche Fratelli d'Italia e Lega Nord. I deputati aretini del Pd ne hanno consegnato una copia al vice ministro Enrico Morando e al sottosegretario all'Economia Pierpaolo Baretta.