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Economia Fiorentina / Via del Gavardello

Arriva un nuovo supermercato ad Arezzo. Ma è subito sotto attacco: "Ce n'era bisogno?"

Cambio di destinazione per l'area Alterini che diventa commerciale, forse ospiterà un discount. La contrarietà di Confcommercio e Confesercenti

Un nuovo supermercato ad Arezzo. Ed è subito polemica. La struttura dovrebbe sorgere in via del Gavardello. Cambierebbe la destinazione d'uso: da produttiva a commerciale. La superficie a disposizione del nuovo esercizio, si fa il nome di Lidl, è di 1.500 mq.

E sulla questione intervengono le associazioni di categoria del commercio cittadino: Confcommercio e Confesercenti. Esprimono "rammarico" per il fatto che "la riqualificazione delle aree ex produttive ad Arezzo sembri dover passare solo e soltanto dal cambio di destinazione d’uso". E così i vertici delle associazioni hanno scritto al sindaco Alessandro Ghinelli e all'assessore all'urbanistica Francesca Lucherini per esprimere "perplessità relative all'arrivo in città di una nuova realtà commerciale, seppur di medie dimensioni, in un momento caratterizzato da una già alta concorrenza nel settore e da un forte calo dei consumi".

La direttrice di Confesercenti Arezzo Valeria Alvisi e la direttrice aggiunta di Confcommercio Arezzo-Firenze Catiuscia Fei, a proposito del recupero del fabbricato in via del Gavardello, contestano il cambio di destinazione d’uso da produttivo a commerciale dell'area, con contestuale variante al piano operativo.

I contenuti della lettera

"A breve - dicono - pare che sorgerà una nuova realtà commerciale di medie dimensioni, 1.500 mq di vendita, in un’area peraltro già densamente servita da tali strutture: Unicoop, Eurospin, Gala, Dpiù, Todis, Pam, Conad, solo per citare quelli nelle vicinanze. E in un momento storico in cui la spesa per i consumi alimentari sta calando vertiginosamente anche nei volumi".

“Siamo consapevoli - si legge nella lettera inviata al Comune - che l’amministrazione comunale non abbia alcun obbligo di legge a confrontarsi con le associazioni di categoria prima di prendere tali decisioni, riteniamo tuttavia che tale confronto avrebbe potuto fornire validi elementi di riflessione in merito alla sostenibilità sociale ed economica di un progetto del genere. Ci dispiace invece constatare che l’amministrazione abbia perseguito la riqualificazione di un’area ex produttiva ricorrendo al cambio di destinazione d’uso, che a nostro parere ha già più volte dimostrato i suoi limiti, senza prendere in considerazione progettualità più innovative, sostenibili e, auspicabilmente, foriere di nuove funzioni e servizi per i cittadini aretini”.

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