Per l'acquisto delle 4 good bank, nate dalle ceneri di Banca Etruria, Banca Marche, Carife e Carichiate, si sono fatti avanti 26 potenziali acquirenti, soprattutto stranieri.

La notizia è quella apparsa pochi giorni fa su tutti i maggiori quotidiani nazionali e riporta di come le fila di coloro che sarebbero interessati all’acquisto delle quattro banche italiane si stiano man mano ingrossando.

La conferma è arrivata poi anche da Roberto Nicastro, presidente delle quattro good bank, durante un colloquio con il Finantial Times. In questa circostanza è stato precisato come l'interesse sia arrivato soprattutto da "stranieri, banche, fondi di private equity e assicurazioni". I fondi rappresentano la maggior parte degli interessati. L'obiettivo, ha ribadito Nicastro, è quello di "massimizzare il prezzo di vendita" che dovrebbe concludersi, nelle intenzioni entro la fine dell'estate.

Un concetto ribadito oggi anche dallo stesso amministratore delegato della Nuova Banca Etruria, Roberto Bertola.

Roberto Bertola - Ad Nuova Banca Etruria

“Sì - spiega l’ad - le manifestazioni di interesse non sono mancate e molte riguardano soggetti stranieri. Abbiamo dato come scadenza il periodo estivo e cercheremo di rispettarlo. Entro questo termine tenteremo in ogni modo di concludere le azioni riguardanti la vendita delle quattro banche. Per la Nuova Etruria, così come per le altre tre banche, il percorso di cessione è iniziato appena arrivati ad Arezzo. Oggi lo stiamo portando avanti ben consapevoli dei numerosi ostacoli burocratici da superare e dei tempi (lunghi) della burocrazia. Come tutti sanno il processo non è molto semplice e prevede un sacco di step pubblici che renderanno più lunga la procedura ma, da parte nostra, c’è il massimo impegno a rispettare la scadenza che abbiamo dato. Entro la fine dell’estate la Nuova Banca Etruria avrà un acquirente”.

E poi c’è la questione riguardante i gettono d’oro “taroccati” portata allo scoperto da una video inchiesta di Report.

Oro gettoni premio. In ogni chilo mancano 5 grammi, l’inchiesta VIDEO

“La vicenda non riguarda la nostra gestione, riguarda quella passata - ha sottolineato Bertola - La banca dell’oro è una nostra peculiarità positiva che il futuro compratore dovrà apprezzare perché si tratta di un’eccellenza unica nel suo genere. Noi siamo indubbiamente intermediari in queste faccende perché, acquistiamo da dei compratori le barre certificate e marchiate, e poi le rivendiamo ad altri soggetti che ne fanno richiesta. Abbiamo sempre avuto ottime ragioni per ritenere che l’oro da noi comprato e poi rivenduto sia stato realizzato nel migliore dei modi possibili. Vedremo quello che uscirà. Non è da escludere che, nel caso, potremmo essere anche noi parte lesa”.