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Nuova Banca Etruria, Fabi: "Non fidiamoci di selfie ingannevoli"

Dichiarazione dei dirigenti sindacali della Fabi di Nuova Banca Etruria Giovanni Lorito, Sara Bitorzoli e Fabio Faltoni: Pur in assenza di notizie ufficiali da parte del presidente Nicastro, sulla vendita di Nuova Banca Etruria sembra che ci sia...

Dichiarazione dei dirigenti sindacali della Fabi di Nuova Banca Etruria Giovanni Lorito, Sara Bitorzoli e Fabio Faltoni:

Pur in assenza di notizie ufficiali da parte del presidente Nicastro, sulla vendita di Nuova Banca Etruria sembra che ci sia stata finalmente quell’accelerata che molti si auspicavano; dopo le offerte a luglio dei due Fondi americani, dopo Banca Popolare dell’Emilia Romagna, dovrebbe essere entrata in campo anche UBI Banca, un gruppo da più di millecinquecento filiali, una ex banca Popolare, diventata SpA circa un anno fa. A tal proposito, entro fine anno dovranno obbligatoriamente abbandonare la forma cooperativa anche BPER e la Popolare di Bari, interessata a CariChieti. Molti appuntamenti importanti, quindi, che vanno ad incrociarsi con la procedura di vendita delle quattro banche-ponte. E anche la scadenza del 30 settembre potrebbe essere superata per gli adempimenti tecnici, da quanto abbiamo carpito dalle espressioni metaforiche di Nicastro e anche da quelle – più esplicite - del presidente della Popolare di Bari.

Avendo letto però come i nodi da sciogliere potrebbero riguardare l’alto numero dei dipendenti e la produttività, vorremo sapere a quale Banca Etruria ci si riferisce, a quale “fotografia” facciamo riferimento.

Infatti, prima con il commissariamento del febbraio 2015, poi con la procedura di “risoluzione” del novembre successivo, la nostra banca (vecchia o nuova) è entrata in una tempesta perfetta, che ha messo a dura prova tutti i lavoratori e che ne ha compromesso l’immagine addirittura oltre i confini nazionali.

Parlando delle persone che fanno una banca e del legame col territorio, nel Bilancio 2013 - l’ultimo approvato dall’Assemblea - si leggeva di quasi settantamila soci, di più di trecentomila clienti, di un milione e ottocentomila euro erogati per interventi sociali e culturali, di presenza in nove regioni, di primato storico e riconosciuto nella vendita di oro e nei prodotti e servizi collegati. Il numero dei dipendenti, oggi attorno ai millecinquecento, è in continua diminuzione, diminuzione che continuerà anche per i prossimi tre anni, con i prepensionamenti già stabiliti. I due accordi sul Fondo Esuberi di settore porteranno così a fuoriuscite totali attorno ai quattrocento lavoratori, nell’arco di sette anni. Non solo, ma tutti i dipendenti stanno subendo tagli agli stipendi anche per le “Giornate di solidarietà”, la nostra cassa integrazione.

Insomma, importante presenza geografica, legame con i clienti, attenzione ai territori, dipendenti molto qualificati, costo del lavoro certamente virtuoso: siamo certi che il presidente Nicastro saprà rappresentare ai compratori tutte queste, e anche altre, caratteristiche positive. Noi della FABI, una volta individuato il compratore, lo faremo da par nostro.

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