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Nuova Banca Etruria, confermato il taglio di 40 filiali. Sindacati-Ubi, tra una settimana nuovo vertice

"L'azienda ha oggi confermato i numeri che conoscevamo ma non ha dato alcun ulteriore dettaglio. Abbiamo chiesto che ci vengano fornite al più presto e nel dettaglio, tutte le voci che giustificano misure così pesanti. La prossima riunione è in...

"L'azienda ha oggi confermato i numeri che conoscevamo ma non ha dato alcun ulteriore dettaglio. Abbiamo chiesto che ci vengano fornite al più presto e nel dettaglio, tutte le voci che giustificano misure così pesanti. La prossima riunione è in programma per mercoledì e giovedì della prossima settimana. Siamo pronti ad confronto ad oltranza".

Maria Agueci, presente a Bergamo insieme a Federico Marcantoni, per la Segreteria di Coordinamento Fisac Cgil Nuova Banca Etruria Gruppo Ubi, commenta così l'esito dell'incontro di oggi a Bergamo con il vice Direttore generale e i responsabili del personale e delle relazioni sindacali dell'istituto di credito.

Ci sono stati forniti numeri dei quali eravamo già a conoscenza. Quindi 1.318 esuberi e 270 filiali da chiudere in tutto il gruppo, di cui 140 nelle tre banche di nuove acquisizione, 40 nella ex Nuova Banca Etruria. L'azienda ha giustificato la riduzione del personale con l'accettazione del piano industriale da parte dalle autorità europee, ma è comunque chiaro che circa il 50% dell'utile previsto a fine piano deriverà proprio dalla riduzione del costo del lavoro. E questo non è ovviamente condivisibile da parte nostra.

La Fisac ha chiesto chiarimenti. "In particolare - sottolinea Maria Agueci - vogliamo sapere quali sono le filiali da chiudere, quali sono i criteri per la riorganizzazione delle nuove macroaree, dove saranno le direzioni territoriali e i poli di lavorazione. Vogliamo discutere i criteri sulla mobilità dei dipendenti in filiali e uffici destinati alla chiusura. In altre parole, pretendiamo che l'azienda ci chiarisca il futuro del gruppo e in particolare quello di Nuova Banca Etruria Gruppo Ubi. Il numero degli esuberi non ci convince, tanto meno se non viene chiarito come si arriva a questa cifra. Ferma restando la nostra decisa contrarietà ad ogni ipotesi di cessioni ed esternalizzazioni, Fisac lavorerà per la riduzione di quei numeri, nella convinzione che gli utili non devono essere fatti sulla pelle dei dipendenti. Siamo comunque disponibili al confronto ma su un piano organico e dettagliato". Il confronto tra Ubi e sindacati riprenderà a Bergamo il 13 luglio ed è già in programma la sua prosecuzione per il giorno seguente. Poi avanti fino ad una probabile pausa ad agosto.

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