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Giovedì, 18 Aprile 2024
Economia

Nuova Banca Etruria, a che puntata saremo?

Leggiamo che Banca popolare dell’Emilia Romagna, più nota come Bper, starebbe valutando la possibilità di presentare una offerta per l’acquisto di Nuova Banca Etruria e di Nuova Banca Marche. Sappiamo che tutta la procedura di vendita è gestita...

Leggiamo che Banca popolare dell’Emilia Romagna, più nota come Bper, starebbe valutando la possibilità di presentare una offerta per l’acquisto di Nuova Banca Etruria e di Nuova Banca Marche. Sappiamo che tutta la procedura di vendita è gestita dalla Banca d’Italia e dintorni, come ha scelto di fare il Governo lo scorso novembre.

Quindi tutto al di sopra della testa del territorio e, va da sé, degli azionisti a suo tempo espropriati, sui quali qualcuno ha sin da subito cercato di mettere sopra una pietra tombale mediatica. Speranza che porrebbe rivelarsi eccessivamente ottimistica, visto che proprio tra gli azionisti c’è chi dubita che la confisca a suo tempo subìta della banca, con la relativa valutazione dei crediti in sofferenza che ha destato qualche diciamo perplessità, regga il vaglio della Magistratura. Poi c’è la partita dei risparmiatori obbligazionisti subordinati per i quali solo ora si inizia a comprendere il meccanismo dei rimborsi automatici, naturalmente per quelli che ci rientrano. E tralasciamo per carità di Patria, seppure solo per il momento, il cosiddetto arbitrato per tutti gli altri sul quale la nebbia è totale.

Obbligazionisti subordinati che, inutile nasconderselo, potrebbero aver anche loro qualcosa da ridire in punta di diritto sul meccanismo di separazione tra la nuova e la vecchia banca messo in piedi nove mesi fa. E sulla vendita della Nuova Banca Etruria ci sono poi i colossali punti della tenuta dell’occupazione e del radicamento nel territorio. E si apre quindi un mondo tutto da costruire. Qui dobbiamo concederci una pertinente digressione. Per mesi è stato fatto trapelare, alla faccia della segretezza della procedura di vendita, che gli interessati all’acquisto della banca, anzi sino a pochi giorni fa delle quattro banche in blocco, sarebbero stati dei fondi speculativi internazionali.

Ipotesi che sempre tramite gli stessi pizzini mediatici veniva prospettata come la migliore. Poi apprendiamo che la vendita in blocco probabilmente non verrà più fatta, e che ci sarebbe per la nostra banca, oltre che per Nuova Banca Marche, l’interessamento di Bper. Domani solo Dio sa cosa ci riserverà la sorte. Certo è che, sempre stando quanto leggiamo, l’ipotesi che una banca che ha fatto oltre cento anni di storia del nostro territorio e, a quanto ci dicono ben patrimonializzata e sostanzialmente ripulita da sofferenze e cattive sorprese, venga pagata poco più del Jackpot del Superenalotto, o del costo di un discreto calciatore o di un medio palazzotto in Via Monte Napoleone a Milano, suscita una notevole meraviglia, per non usare altri termini. Sensazione di meraviglia che, a quanto pare, non sembra almeno per il momento sfiorare né la Banca d’Italia, né il Governo.

D’altra parte l’Italia è bloccata da troppi anni in un totale asservimento alle volontà dell’Unione Europea a trazione tedesca, e non riesce a guardare al di là del proprio naso. Per esempio proprio in questi giorni si ha notizia che la Polonia, membro dell’Unione Europea, sta pensando ad una politica di riacquisto da parte dello Stato, direttamente o indirettamente cambia poco, delle banche a suo tempo privatizzate. D’altra parte la Polonia si è con intelligenza ben guardata dal mettersi il cappio al collo dell’Euro, il che la rende padrona a casa propria. Potrebbe sembrare una tragica barzelletta, ma anche gli sgravi fiscali per la prevenzione antisismica soggiacciono in Italia alle solite tagliole contabili europee: se finanziamo la prevenzione antisismica dobbiamo togliere risorse alla sanità o alla sicurezza. E questo tanto per capire cosa intendono realmente Lorsignori quando parlano con soavità di riduzione della spesa pubblica.

Ma tornando a cose più casalinghe, per quanto ci riguarda le nostre posizioni sono sempre le stesse. Garanzie assolute circa il mantenimento totale del livello occupazionale attuale, garanzie assolute circa il radicamento della banca nel territorio. E, naturalmente, rimborso totale dei risparmiatori espropriati. Ferma restando, va da sé, l’esigenza di fare chiarezza su tutto quello che è avvenuto lo scorso ventidue di novembre e dintorni.

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