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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Natale, sì ai regali per 9 aretini su 10

Per il presidente nazionale di Confcommercio, Carlo Sangalli, il Natale 2015 potrebbe essere il primo con il segno più dopo sette anni della crisi. Ma, se la prudenza è d’obbligo ovunque, in provincia di Arezzo l’organizzazione di categoria ne...

Per il presidente nazionale di Confcommercio, Carlo Sangalli, il Natale 2015 potrebbe essere il primo con il segno più dopo sette anni della crisi. Ma, se la prudenza è d’obbligo ovunque, in provincia di Arezzo l’organizzazione di categoria ne osserva ancora di più. “è vero, negli ultimi mesi i consumi in generale hanno ripreso a salire”, dice il vicedirettore della Confcommercio aretina Catiuscia Fei, “ma la nostra realtà sconta altre dinamiche rispetto al nazionale: è stata fra le ultime ad entrare in crisi, grazie alla tenuta delle ricchezze familiari rispetto a deficit occupazionali e rincari di tasse e tariffe, ma adesso è ancora alle prese con l’onda lunga della crisi.

A deprimere è soprattutto la disoccupazione giovanile, poi c’è la botta di Banca Etruria, l’incertezza sulle politiche fiscali del nostro Paese. E speriamo che il clima di paura del terrorismo internazionale non metta il carico da quaranta sull’umore della gente”.

Una buona notizia, comunque c’è, per i circa settemila negozi al dettaglio potenzialmente coinvolti in provincia dalla ‘febbre ‘natalizia: nove aretini su dieci faranno almeno un regalo. Una media addirittura superiore a quella nazionale, pur sempre alta (86%), e che conferma l’ottimismo mai sopito della presidente di Confcommercio Toscana Anna Lapini. “Se c’è una cosa che, crisi o non crisi, per fortuna non cambia mai è la voglia di fare regali e i risultati della nostra indagine lo confermano”, sottolinea la presidente, “semmai ad essere ritoccati, ancora una volta, saranno il budget e il numero dei destinatari”. Ma non c’è nulla di nuovo per i commercianti aretini, che ormai dalla metà degli anni Duemila si sono abituati a questo trend e per soddisfare i clienti puntano su un assortimento di prodotti coloratissimi, originali, sfiziosi e per tutte le tasche.

“Nel 2014 la spesa per i regali da noi si aggirava intorno alle 385 euro a famiglia, in calo rispetto alle 390 del 2013. Quest’anno forse saremo intorno alle 169 euro a persona (3 euro in più della media nazionale, di 166) per un totale di circa 389 euro a famiglia”, dice la vicedirettrice, “quattro euro in più dello scorso anno, ma resta il fatto che rispetto a prima del 2009 il budget dei regali si è ridotto di oltre il 30% e quei livelli saranno difficili da recuperare”.

Per quanto riguarda i destinatari dei regali, i bambini restano in cima alla lista delle famiglie aretine, che compreranno per loro giochi (tradizionali o di tendenza), ma anche – soprattutto per gli adolescenti – capi di abbigliamento legati alla moda più attuale. “È la riscoperta del regalo utile, fenomeno ormai in atto dalla metà degli anni Duemila, che trasforma l’acquisto ‘necessario’, o quasi, in un dono da mettere sotto l’Albero”, spiega la vicedirettrice della Confcommercio Catiuscia Fei.

Funziona così anche per la tecnologia, dove telefonini e altri oggetti hi-tech, che ormai è d’obbligo cambiare con frequenza per stare al passo con le innovazioni, diventano ottimi per una sorta di “auto-regalo”. “Parte delle spese di Natale sarà destinata anche a regali per se stessi, che siano oggetti tecnologici per l’uomo, una borsa o un paio di scarpe eleganti per la donna, oppure un percorso benessere in sauna per la coppia. Edonismo e benessere sono ancora componenti forti dei consumi, in tempi di crisi si cerca rifugio in qualcosa di piacevole”, sottolinea la Fei.

Dopo i bambini e il partner, gli altri destinatari dei regali saranno gli amici più cari, con un tetto massimo di spesa di venti euro ciascuno. “Libri, gadget, profumi e accessori sono i più gettonati perché hanno importi contenuti e comunque modulabili in base al portafoglio”.

Una sorpresa potrebbe venire anche dal settore alimentare, con dolci di pasticceria, vini e spumanti prestigiosi a delikatessen varie trasformate in doni natalizi per amici e parenti.

Un fenomeno da tenere sotto controllo, perché influirà sui risultati del commercio, secondo la Confcommercio è l’acquisto sul web. “Soprattutto la fascia dei 30-40 anni fa acquisti online, per ottimizzare tempi e spesa. Alcuni negozi anche da noi l’hanno capito e oltre alla sede su strada hanno un sito di riferimento per l’e-commerce. Si sono sdoppiati, una presenza fisica e virtuale che li ripaga dell’impegno, anche perché i siti generalisti di e-commerce raramente hanno una ricerca del prodotto così personalizzata sul cliente come ce l’ha il commercio tradizionale”.

Fra gli altri dati emersi dalla ricerca di Confcommercio, il fatto che il 52% delle persone ritiene piacevole fare spese per i regali, mentre il 73%, prevede comunque una festa in tono minore rispetto al passato, anche se poi quasi tutti faranno regali. Sempre di più (sei su dieci) quelli che li acquisteranno nelle prime settimane di dicembre, per avere più possibilità di scelta, mentre i ritardatari si ridurranno agli ultimissimi giorni prima del Natale

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