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Economia

L'export toscano va, quello di Arezzo no: oro -2,3%, pelletteria e calzature -27,4%

I dati del Monitor Distretti dei primi nove mesi del 2018

Dati export negativi per Arezzo nei primi nove mesi del 2018, in controtendenza rispetto al resto della Toscana, che è la terza regione per valore assoluto di esportazioni distrettuali in Italia. Tra i distretti che non riescono a replicare i risultati di export del 2017 ci sono proprio la Pelletteria e calzature di Arezzo (-124 milioni; -27,5%) e l’Oreficeria di Arezzo (-33 milioni; -2,3%).

Nei primi nove mesi del 2018 - si legge nel Monitor Distretti realizzato dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo per Banca CR Firenze - le esportazioni distrettuali toscane hanno raggiunto un nuovo punto di massimo con un valore pari a 12 miliardi di euro che passa a 13,7 considerando anche il polo della farmaceutica: complessivamente più della metà delle vendite all’estero di prodotti toscani è legata a specializzazioni distrettuali. Nel periodo gennaio-settembre del 2018 la crescita è stata dell’1,6%, sostanzialmente allineata alla media italiana che è stata del 2%. Si tratta comunque di un risultato molto positivo soprattutto in considerazione anche di un 2017 che era stato particolarmente dinamico con variazioni migliori del dato nazionale.

La Toscana è così terza regione per valore assoluto di esportazioni distrettuali, alle spalle solo di Veneto e Lombardia; l’incremento nei primi nove mesi del 2018 rispetto al periodo corrispondente 2017 è stato di oltre 180 milioni.

Chi non va

Tra i distretti che non riescono a replicare i risultati di export del 2017 ecco la Pelletteria e calzature di Arezzo (-124 milioni; -27,5%), l’Oreficeria di Arezzo (-33 milioni; -2,3%), l’Abbigliamento di Empoli (-60 milioni; -5,9%), l’Olio toscano (-51 milioni; -9,7%), e le Calzature di Lucca (-22 milioni; -14,5%) e sempre nella filiera della pelle il distretto della Concia e calzature di Santa Croce (-17 milioni; - 2,4%). Mentre il distretto del Mobile imbottito di Quarrata, dopo un primo trimestre di crescita (+5,0%), riduce il valore delle esportazioni nel secondo e nel terzo trimestre del 16% segnando complessivamente nei primi nove mesi del 2018 export per 60 milioni, in calo di circa 6 milioni (-8,9%).

Chi funziona

Tra i 18 distretti monitorati, 8 si distinguono per un incremento rispetto al periodo gennaio-settembre 2017: il ruolo principale è quello della Pelletteria e calzature di Firenze che con oltre 300 milioni di crescita supera i 3 miliardi di esportazioni, seguito in termini di crescita dal Cartario di Capannori (+132 milioni; +16,4%) - trainato in particolare dalla componente della meccanica - e dalla Camperistica della val d’Elsa (+37,8 milioni; +8,5%). Nel settore della moda, si distinguono per un andamento positivo il distretto del Tessile e abbigliamento di Prato (+17,6 milioni; +1,3%) e le Calzature di Lamporecchio (+5,6 milioni; +5,9%). Si distingue inoltre il distretto dei Vini dei colli fiorentini e senesi (+21,7 milioni; +4,5%) che raggiunge un nuovo punto di massimo degli ultimi 10 anni; positivo inoltre il trend per il Florovivaistico di Pistoia (+2,6 milioni; +1,4%) e per la Ceramica di Sesto Fiorentino (+2,3 milioni; +11,6%). Il distretto del Marmo di Carrara si distingue positivamente rispetto al trend nazionale e in termini di valore contiene la flessione al 3,7% nei primi nove mesi del 2018.

Il Polo Farmaceutico toscano continua a presentare un tasso di crescita significativo: dopo la crescita del 67% nel 2017, nei primi nove mesi del 2018 ha incrementato le vendite all’estero del 35% con un valore complessivo di circa 1,8 miliardi.

Le destinazioni delle merci

La Svizzera si conferma primo mercato di destinazione con 1,8 miliardi di euro (+28,6%), sostenuta dal comparto moda che utilizza questo mercato come polo logistico. Come secondo mercato si conferma la Francia che mantiene invariato il valore del 2017, mentre risultano in contrazione le esportazioni verso gli Stati Uniti che risentono in particolare del calo di export del distretto della Pelletteria e calzature di Arezzo e dell’Olio toscano, solo in parte compensate dall’export del Cartario di Capannori e dei Vini dei colli fiorentini e senesi.

Le prospettive per il 2019 restano favorevoli, pur in un quadro di rallentamento del commercio mondiale e di elevata incertezza legata alle tensioni geo-politiche presenti sui mercati internazionali.

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