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Ministero blocca i rimborsi anticipati. Le tre fasce di risparmiatori dentro Banca Etruria

Dopo le parole di Nicastro, ad Arezzo nei giorni scorsi per incontri istituzionali sul territorio insieme all'Ad Bertola, c'è stato un susseguirsi di notizie e di smentite circa l'arrivo anticipato di rimborsi per alcuni casi individuati da Nuova...

Dopo le parole di Nicastro, ad Arezzo nei giorni scorsi per incontri istituzionali sul territorio insieme all'Ad Bertola, c'è stato un susseguirsi di notizie e di smentite circa l'arrivo anticipato di rimborsi per alcuni casi individuati da Nuova Banca Etruria.

Internamente infatti un team di esperti ha valutato i casi più gravi, cioè 683 possessori di obbligazioni subordinate che hanno perso più del 50% del proprio patrimonio e che si troverebbero in condizioni più disagiate rispetto agli altri.

Per loro nelle ore scorse si era palesata l'idea di un rimborso dei soldi persi con le subordinate in via anticipata, ma il Governo ha smentito, non potrebbe accadere per una sola banca e senza che ci siano le valutazioni caso per caso da parte dell'Anticorruzione dell'arbitro Cantone scelto da Renzi. I decreti attuativi per dare via al percorso sono in fase di preparazione.

Chi sono e come sono state suddivise le fasce di risparmiatori lo ha spiegato proprio Nicastro ad Arezzo:

"I risparmiatori molto esposti sono 683 che valgono complessivamente 17 milioni di euro. Un numero importante che va confrontato subito con i 100 milioni di euro che ha predisposto il Governo. Questi 17 milioni di euro rispetto ai 100, hanno la pratica certezza di avere una soddisfazione importante. Come banca possiamo auspicare che i tempi siano i più rapidi possibili nell'istituzione del Fondo, ma abbiamo anche uno strumento concreto che è quello della predisposizione delle carte, abbiamo attivato una task force che partendo da questi 683 più velocemente possibile si porti avanti, così che quando partirà il procedimento caso per caso, partendo dai casi più esposti e andando avanti, le carte siano pronte e questo faciliti e velocizzi al massimo il processo di soddisfazione per questi risparmiatori. Il tema del caso per caso, è fondamentale perché ci sono situazioni molto diverse."

Come sono stati identificati i 683 risparmiatori? Lo ha spiegato lo stesso Nicastro:

"In tutto sono circa 4500 i possessori di obbligazioni subordinate di Banca Etruria, abbiamo cercato di individuare i piccoli risparmiatori, sotto i 100 mila euro e che avessero impiegato più del 50% del proprio patrimonio in subordinate, l'abbiamo definiti guardando quello che noi possiamo guardare e cioè il patrimonio che hanno depositato in Banca Etruria, speriamo che tra loro ci siano persone che hanno anche altro patrimonio fuori da Banca Etruria, stiamo comunque parlando di casi per un totale di 17 milioni di euro. All'altro estremo abbiamo 3000 risparmiatori con una concentrazione tra 1 e 29% una situazione che possa essere molto spiacevole, per la quale abbiamo grande rispetto, ma non siamo fortunatamente in un quadro dove quella perdita va a depauperare il patrimonio totale. Poi c'è anche una fascia intermedia che nel caso di Banca Etruria riguarda 1000 risparmiatori che pesano per 45milioni di euro. Con il 24 dicembre, lavorando sotto le feste, abbiamo avviato una task force, per preparare le carte per ciascuna caso per facilitare al massimo l'analisi caso per caso, posto che all'interno ci sono casi che devono essere aiutati prima possibile, altri casi in cui ci sono contesti diversi di consapevolezza, di momenti di acquisto e diversa concentrazione di patrimonio."

I risparmiatori, soprattutto tramite l'Associazione Vittime del Salva Banche e quelle in difesa dei consumatori, non mollano di un centimetro e chiedono di riavere indietro tutti i soldi accumulati con il proprio lavoro, nell'arco di generazioni, ereditato dai familiari. Da dove potrebbero arrivare le risorse? Il Governo ha stanziato un Fondo di Solidarietà di 100 milioni di euro che non basteranno per tutti. Altre risorse, come ha commentato lo stesso sottosegretario all'Economia Zanetti "Nell'improbabile, ma non impossibile caso", in cui risorse arrivassero dalla cessione dei crediti deteriorati della Bad Bank, che sono stati svalutati dell'83% e sono quindi molto appetibili. Basterebbe un rialzo di pochi punti percentuali nel prezzo di vendita per trovare le risorse necessarie.

Il direttivo dell'associazione Vittime del Salva-Banche è al lavoro su più fronti, domani la manifestazione pubblica che si sposta a Jesi di fronte alla sede centrale di Banca Marche, mentre per giovedì 7 è in programma l'incontro ad Arezzo con il presidente Nicastro e l'Ad Bertola. In questa sede sarà portato un documento e la richiesta che sia possibile anche la trasformazione delle azioni e delle obbligazioni perdute in nuovi titoli della Nuova Banca.

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