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"Mille posti a rischio ad Arezzo". I lavoratori in appalto di Telecom protestano davanti alla Prefettura

Mille posti di lavoro a rischio nella sola provincia di Arezzo. E' l'allarme lanciato dalla Fiom Cgil per quanto riguarda gli addetti in appalto di Telecom. Un dramma sociale all'orizzonte, oggi i lavoratori faranno sentire la propria voce con uno...

Mille posti di lavoro a rischio nella sola provincia di Arezzo. E' l'allarme lanciato dalla Fiom Cgil per quanto riguarda gli addetti in appalto di Telecom. Un dramma sociale all'orizzonte, oggi i lavoratori faranno sentire la propria voce con uno sciopero e un presidio davanti alla prefettura di Arezzo. Si tratta dei dipendenti delle aziende che lavorano in appalto per Telecom. L'appuntamento è alle ore 14 in piazza Poggio del Sole.

"La protesta - spiegano dalla Fiom Cgil - è contro il piano industriale dell’azienda che rischia di produrre un terremoto nel sistema delle aziende che lavorano per Telecom: secondo le nostre prime stime di posti di lavoro a rischio, in Italia, potrebbero essere oltre 40.000. Nella provincia di Arezzo tra 700 e 1.000".

Il piano 2016 – 2018 di Telecom aveva visto dei tagli alle risorse da investire in appalti, il prossimo piano, secondo i sindacati, vedrà una ulteriore riduzione del 10%.

Il piano di Telecom rischia di produrre effetti estremamente negativi sull’occupazione e sulle condizioni di lavoro dei lavoratori delle aziende che lavorano in appalto. Il ribasso dei contratti chiesto dal gruppo non consentirebbe neppure di applicare il contratto nazionale ai lavoratori – sottolinea Alessandro Tracchi, segretario provinciale Fiom Cgil. Non solo. Molte aziende hanno effettuato investimenti anche in formazione per mettere i loro addetti di operare alle condizioni chieste da Telecom. Adesso, con il ribasso richiesto, rischiano di andare fuori mercato. Siamo di fronte ad un doppio rischio. Da una parte la crisi e la perdita di occupazione da parte delle aziende strutturate e che rispettano i contratti di lavoro, dall’altra l’emergere di imprese meno strutturate e quindi meno attente non solo ai contratti ma anche alla sicurezza nei luoghi di lavoro.

La Fiom ha chiesto l’intervento del ministero su Telecom "per impedire un peggioramento delle condizioni dei lavoratori del settore delle installazioni telefoniche ed eventuali esuberi, sottolineando come tutto questo sia inaccettabile nel momento in cui si stanno facendo investimenti pubblici ingenti per diffondere la banda ultra larga nel paese".

@MattiaCialini

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