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Economia

Ex Banca Etruria, da dematerializzatori a dematerializzati: la storia dei lavoratori Memar

La vicenda rientra tra le conseguenze che si sono avute nel territorio per la fusione di Banca Etruria dopo il crack e la mancanza di commesse di lavoro per le lavoratrici esterne.

Da dematerializzatori a dematerializzati. Questo appare il triste destino delle lavoratrici e dei lavoratori Memar, azienda esterna che lavorava prevalentemente per Banca Etruria e che è rimasta senza rinnovo di contratto e senza commesse con il subentro di Ubi. La vicenda è ancora del tutto aperta e torna alla ribalta con l'appuntamento fissato dai sindacati di categoria di Cgil e Cisl che insieme ai lavoratori incontreranno la stampa.

Non c'è infatti ancora nessuna prospettiva per i lavoratori ex Memar che fino alla crisi di Banca Etruria si occupavano di una lunga serie di attività: dalla dematerializzazione all'archivio dei documenti fino al call center. In questo periodo post crisi hanno utilizzato un fondo d'integrazione ma adesso non è rimasta che la disoccupazione.

Lavoratori e sindacati chiedono una nuova attenzione alle istituzioni e alla politica. 

Una vicenda che ha avuto il suo inizio nel novembre del 2017

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