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Made in Italy: faccia a faccia buyer e orafi. Richline: "Comprendere il mercato per crescere e migliorare"

L’eleganza dell’arte orafa argentiera, il gusto del Made in Italy. Sono queste le peculiarità che attraggono, anche in terra di Arezzo, buyer e investitori. Caratteristiche che comprendono anche il settore orafo da sempre motore trainante...

L’eleganza dell’arte orafa argentiera, il gusto del Made in Italy. Sono queste le peculiarità che attraggono, anche in terra di Arezzo, buyer e investitori. Caratteristiche che comprendono anche il settore orafo da sempre motore trainante dell’economia della provincia.

Dalla consapevolezza di questi aspetti nella sede di Confindustria Toscana del Sud ad Arezzo, si è svolta la missione di acquisto del Gruppo Richline. L’ iniziativa è rientrata nell’ambito del Piano Speciale USA a favore del settore Gioielleria, voluto dal Ministero dello Sviluppo Economico e che annovera nel 2015 accordi con Neiman Marcus e altri importanti nomi della Grande Distribuzione Americana. Le manifestazioni hanno portato i gioielli italiani in vendita in 25 Stati con più di 120 negozi specializzati e 80 aziende coinvolte. L’iniziativa di Arezzo è stata realizzata dall’ICE- Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane in stretta collaborazione con Federorafi. Alla missione aretina hanno preso parte anche due importanti retailer, Piercing Pagoda e Zales, coinvolti dal Gruppo Richline, con oltre 700 punti vendita, in questi giorni hanno incontrato le 51 aziende italiane (sulle 108 che avevano aderito all’iniziativa) selezionate sulla base dell’interesse espresso per la tipologia di produzione dal gruppo statunitense. “Sono stati proprio i buyer americani – ha sottolineato Fedora Artuso della Richline – a sottolineare quanto il Made in Italy sia motivo di grande interesse e attrazione per loro. Il nostro gusto, la nostra esperienza nel settore, la bontà dei prodotti sono punti di eccellenza che non hanno pari in nessuna parte del mondo. Incontri come quelli che si sono svolti nella sede degli industriali, sono di particolare importanza per avere un contatto diretto e professionale con il destinatario finale. In questo modo non solo si può comprendere meglio le necessità dell’acquirente ma anche interpretare il mercato con una maggiore conoscenza delle richieste”. Il Richline Group di New York, importatore di gioielli da più di 20 anni, e società del Gruppo Berkshire Hathaway, ha recentemente costituito una divisione “Gioielleria Italiana” e come spiega il suo CEO Dennis Ulrich “La divisione Gioielleria di Richline è una realtà che ha preso piede nel 2014 con l’obiettivo, condiviso assieme all’Agenzia ICE, di allargare la base di prodotto italiano nelle più grandi catene di retailer statunitensi. L’offerta – ha proseguito Ulrich – ed il servizio che Richline può garantire sono senza concorrenza e senza precedenti e per questo ci siamo posti come promotori di questo progetto che vede in questi giorni la prima delle missioni concordate con l’Agenzia ICE e con Federorafi”.

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