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Locatelli, un secolo di lavoro e di storia alla conquista di nuovi mercati: dall'oreficeria al ghiaccio secco

L'anima di metallo di modernissimi occhiali, i ripieni della pasta fresca made in Italy, le pastiglie dei freni prodotte da una grande multinazionale: sono solo alcuni dei prodotti che, pur appartenendo a universi completamente diversi, hanno una...

L'anima di metallo di modernissimi occhiali, i ripieni della pasta fresca made in Italy, le pastiglie dei freni prodotte da una grande multinazionale: sono solo alcuni dei prodotti che, pur appartenendo a universi completamente diversi, hanno una cosa - insospettabile - in comune. Cosa? Sono tutti realizzati usando, in alcune fasi della produzione, delle presse idrauliche progettate e costruite nell'Aretino.

A costruire questi macchinari richiesti in tutto il mondo è l'azienda LocatelliMeccanica di Subbiano. Oltre 90 anni di storia, due passaggi generazionali e un fatturato che, anche nei momenti di crisi più nera, ha continuato a mantenere il segno positivo. Eppure in pochi conoscono la storia e le prospettive, in continua espansione, di questa realtà imprenditoriale.

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"Ci piace ricordare le nostre origini - dice Giulio Locatelli, general manager che con i cugini Beatrice e Sergio guida lo stabilimento dove lavorano circa 20 persone - ma ci piace ancora più guardare al futuro. Proprio in questi giorni infatti è in partenza un ordine importante, per Luxottica. Si tratta di quattro macchinari che saranno utilizzati per stampare le parti metalliche che sono l'anima degli occhiali, poi realizzati con tanti tipi di materiali diversi. Luxottica è uno dei tanti marchi con i quali lavoriamo e lo facciamo da anni. In pratica da sempre".

Vista assieme2Si, perché la storia della Locatelli, ad un certo punto si incrocia con quella del grande marchio: "Erano gli anni '60 - racconta Locatelli - e un nostro rivenditore chiamò mio padre: gli spiegò che c'era un ragazzo che voleva far partire un'attività ma non poteva acquistare il macchinario. Gli era sembrato in gamba, e a quelle parole mio padre acconsentì e prestò il macchinario". Il ragazzo era Leonardo Del Vecchio, patron di Luxottica: era tornato in Cadore dopo esser cresciuto a Milano e aveva deciso di aprire una sua impresa. E ancora oggi si affida all'azienda aretina quando ha bisogno di nuovi macchinari.

"I tempi cambiano e da allora molte cose sono variate - spiega Locatelli - ad esempio i settori nei quali ci siamo specializzati. Dobbiamo essere flessibili e pronti a rispondere alle esigenze del mercato: non è un caso se mentre 30 anni fa in azienda c'erano pochi tecnici e molti operai, oggi ci sono più tecnici e un numero molto minore di operai, ma altamente specializzati". Le presse prodotte, infatti, si sono adattate a mercati completamente diversi tra loro.

Italo Locatelli 1927 (1)"All'inizio - spiega Locatelli - nei primi decenni del Novecento, si producevano presse per realizzare mattonelle. Nacque così l'azienda: il mio nonno era un fabbro e un giorno un artigiano di Subbiano, che produceva mattonelle, gli chiese se poteva costruire un macchinario per lui. Poi un grande salto negli anni Sessanta, quando UnoAerre chiese i primi macchinari per l'oreficeria". Da allora i settori principali cambiarono: occhiali, oreficeria e orologeria. Erano i comparti trainanti. Lo sono stati per alcuni decenni. Poi la crisi ha portato con sé l'esigenza di cambiare pelle ancora una volta.

"Oggi oltre alla produzione per i grandi marchi ( in particolare della moda, Gucci, Cartier, ndr) - racconta Locatelli - abbiamo aperto un varco nel mercato del ghiaccio secco. Le nostre presse per produrlo fanno il giro del mondo. E il ghiaccio viene utilizzato nel settore alimentare, ad esempio per la produzione dei ripieni (quelli del gruppo Giovanni Rana, ndr), nella sabbiatura criogenicae nel settore dei trasporti di generi alimentari". Il ghiaccio secco infatti non si scioglie: la sua componente gassosa sublima e permette agli alimenti di mantenersi freschi e intatti perché non c'è contatto con l'acqua.

Manifesto 19261"Ad oggi il settore del ghiaccio secco - spiega Locatelli - rappresenta oltre il 30 per cento del fatturato. Le mattonelle? No, ormai non produciamo più quei macchinari, anche se in giro per il mondo ce ne sono circa 2mila ancora attivi e per i quali continuiamo a fornire assistenza". Guardano avanti alla Locatelli, guardano ai mercati futuri e studiano le macchine per i settori in espansione. Mentre il cuore continua a battere lì, a Subbiano, dove l'azienda è nata. Dove un giorno di un secolo fa, due ragazzi decisero di seguire le orme del nonno fabbro invece di quelle del padre militare. E diedero vita a quella che è diventata un'eccellenza aretina.

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