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Vicenza Oro tra luci americane e ombre arabe, su Arezzo la scure delle tasse di Dubai

Si chiude domani - e l'auspicio è che si registri un colpo di coda per gli affari - la Fiera dell'oro di Vicenza. Sorella maggiore di quella d'Arezzo, poiché la mamma organizzatrice è stessa (la Ieg - Italian Exhibition Group di Lorenzo Cagnoni)...

Si chiude domani - e l'auspicio è che si registri un colpo di coda per gli affari - la Fiera dell'oro di Vicenza. Sorella maggiore di quella d'Arezzo, poiché la mamma organizzatrice è stessa (la Ieg - Italian Exhibition Group di Lorenzo Cagnoni), apre l'anno dell'oro italiano, anticipandone le tendenze. Dopo i primi giorni più sonnacchiosi, l'evento è entrato nel vivo: ieri è stato particolarmente affollato e produttivo, oggi gli operatori sperano di concludere in bellezza mettendo in ghiaccio affari sostanziosi. Per le 350 aziende del distretto aretino presenti sotto i 25mila metri quadri di spazio espositivo ci sono luci, legate all'onda lunga di un 2017 sostanzialmente positivo e alla ripresa degli ordini dall'America, e una grossa ombra, rappresentata dai nuovi dazi imposti da Dubai che rallentano gli ordini.

La Fiera sta andando bene - esordisce Giordana Giordini, presidente di Federorafi Toscana Sud -, il mercato negli Usa è dinamico. Il problema è quello di Dubai. Gli operatori presenti individuano e selezionano la merce ma non la ordinano, in attesa che sia chiarito il perimetro della nuova tassazione.

Dal 2018, infatti, gli Emirati Arabi Uniti hanno deciso di imporre una tassa sul valore aggiunto (la nostra Iva) del 5% sui metalli preziosi in ingresso. Dubai rappresenta un hub, punto di riferimento e snodo per i pregiati mercati mediorientale e nordafricano. "E la fetta di fatturato - aggiunge Giordini - del distretto aretino legata a Dubai è enorme. Non credo di andar lontano dalla realtà dicendo che si aggira attorno al 70%".

Ma non è ancora giunto il momento di fasciarsi la testa, perché rotta non è.

Va compreso - aggiunge Giordini - se la tassazione riguarderà soltanto le merci destinate al mercato degli Emirati, oppure per tutte le merci in transito e destinati ad altri mercati. E allora sarebbe un colpo durissimo per noi. A marzo se ne saprà di più. Intanto Istanbul si sta muovendo per togliere il primato su certi mercati a Dubai, molti uffici si stanno spostando. Peccato per la burocrazia asfissiante, perché Arezzo sarebbe stata perfetta come centro nevralgico dell'oro sui mercati arabi.

@MattiaCialini

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