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Lavoro, l'esercito dei disoccupati cresce più di quello dei nuovi assunti: oltre 55mila iscritti al Centro per l'impiego.

I numeri parlano da soli e raccontano una realtà dalla doppia faccia: da un lato quella che vede impennarsi il numero di contratti di lavoro, dall'altro quella che fotografa il costante aumento di persone iscritte al Centro per l'impiego. E'...

I numeri parlano da soli e raccontano una realtà dalla doppia faccia: da un lato quella che vede impennarsi il numero di contratti di lavoro, dall'altro quella che fotografa il costante aumento di persone iscritte al Centro per l'impiego. E' questa la poco rassicurante radiografia del mercato del lavoro che emerge dai dati del Centro per l'impiego della Provincia di Arezzo. Confrontando dati e tabelli, infatti, si scopre che nel primo semestre del 2015 sono stati si firmati più contratti (il 2,1 per cento in più con andamento altalenante), ma che il numero di iscritti allo stato di disoccupazione supera quello degli avviamenti: ovvero sono stati 5465 nuove iscrizioni a fronte di 4703 nuovi posti di lavoro.

L'uscita dalla crisi si presenta sempre in salita. "E' fisiologico - aveva spiegato ad Arezzo Notizie Paolo Grasso, dirigente del Centro dell'Impiego - perché i riflessi della ripresa si vedono con circa 18/24 mesi di ritardo sul mercato del lavoro". E così convivono due fenomeni opposti: l'aumento dei contratti e l'aumento degli iscritti.

tabellaA dichiararsi senza lavoro è ormai un vero e proprio esercito: al 30 giugno gli iscritti erano ben 55.576. "Sempre predominante risulta essere la componente femminile pari al 58,9% rispetto a quella maschile che incide per il 41,1%" specifica l'indagine del Centro per l'impiego. Ma cosa è successo negli ultimi mesi? Le iscrizioni sono aumentate 3,1% rispetto allo stesso periodo del 2014: ed è stato gennaio il mese con il maggior numero di iscrizioni (1.120). A questo mese corrisponde però anche la più alta variazione tendenziale negativa pari al meno 14,8%. Mentre a giugno si è registrato il 23,2% in più di iscrizioni (dato che fa pendant con il brusco calo degli avviamenti che si è assestato con un -17,4 %).

Come detto la parte del leone la fanno le donne: il mercato del lavoro per loro presenta le difficoltà maggiori. Sono quasi 33mila, delle quali la maggioranza (oltre 28mila) iscritte da lungo tempo.

Per quanto riguarda la distribuzione sul territorio degli iscritti, Arezzo (capoluogo e città più popolata) conta il 41,2%, segue il Valdarno (25,3%), la Valdichiana (15,1%), il Casentino (11%) ed infine la Valtiberina (7,4%). E la nazionalità? Il 74,3 per cento sono italiani. Aretini che aspettano di uscire da questo interminabile tunnel della crisi.

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