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Economia

La riduzione delle tasse e il sussidio alla disoccupazione sono due giuste facce della stessa medaglia

Per quanto sembri strano una mandria di torsoli continua a dire che parte delle richieste venute fuori dalla maggioranza dagli elettori nelle recenti consultazioni elettorali nazionali sono contraddittorie tra di loro. In particolare quando si...

Per quanto sembri strano una mandria di torsoli continua a dire che parte delle richieste venute fuori dalla maggioranza dagli elettori nelle recenti consultazioni elettorali nazionali sono contraddittorie tra di loro. In particolare quando si parla del voto prevalentemente del nord orientato anche alla richiesta di ridurre le tasse, mediante la flat tax o più semplicemente con una riduzione della pressione fiscale tout court, e del voto prevalentemente del sud orientato anche alla la richiesta di dare un reddito ai tantissimi che non lo hanno, chiamabile reddito di cittadinanza o in altri mille modi. Quindi ci sarebbe da comprendere se abbiamo a che fare con gente che non capisce, o che non vuol capire. Perché deve essere chiaro che tanto la richiesta di diminuire le tasse quanto quella di dare un reddito a chi non ce lo ha sono le due facce della stessa medaglia. In altre parole sono il frutto della giustissima richiesta di rimettere liquidità, denaro, nel sistema economico. Ed è ovvio che chi ha i redditi, quindi il nord, intenda perseguire questa strada con la riduzione della pressione fiscale e para fiscale. Ed è altrettanto ovvio che chi non ha i redditi, come al sud, prema perché gli vengano dati. Quindi richieste razionalissime da un punto di vista economico; per i più noiosi si può parlare di una richiesta di reflazione in deficit. Domande ancora più giuste considerando che veniamo da anni, se non decenni, di sconsiderata austerità dannosissima per gli interessi delle famiglie e delle attività, inutile sotto qualunque altro punto di vista come l’esperienza quotidiana ci insegna. Austerità che ha soltanto lesionato gravemente il nostro sistema economico e sociale. Volutamente sia chiaro: come strategia di governo è stata perseguita la scelta di distruggere il mercato interno mediante la stretta fiscale e parafiscale, la riduzione dei servizi pubblici, la devastazione delle pensioni tramite la legge Fornero, ecc.. per obbligare le aziende ad esportare non potendo trovare sbocchi nel mercato interno. Grosso modo un modello economico da paese in via di sviluppo. Questa è stata la “strategia” di Lorsignori dai tempi del governo del prof. Monti. Ed è ora che il sistema venga cambiato completamente in senso sociale, come giustamente richiesto a gran voce dalla maggioranza dagli italiani. Il che passa, come ripetiamo da anni ed anni, da un ben diverso rapporto con l’Unione europea, o per meglio dire con gli attuali capi bastone dell’Unione europea. Capi bastone che, tanto per non dimenticarselo, stanno consentendo l’esproprio di miliardi di euro esentasse da parte dai grandi colossi di internet favorendo, anche per questa strada, la desertificazione delle nostre economie. Tutto il resto sono chiacchiere senza valore.

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