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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

La prima esigenza è venire incontro alle popolazioni martoriate dal terremoto. Il resto sono chiacchiere!

La prima esigenza è quella di assistere come si deve le popolazioni colpite dai terremoti, ricostruire le zone distrutte e mettere in sicurezza il resto del territorio nazionale. Tutto il resto sono chiacchiere a vuoto, e nel vuoto. Sul fatto che...

La prima esigenza è quella di assistere come si deve le popolazioni colpite dai terremoti, ricostruire le zone distrutte e mettere in sicurezza il resto del territorio nazionale. Tutto il resto sono chiacchiere a vuoto, e nel vuoto. Sul fatto che non si debba più perdere tempo con il referendum costituzionale ci sembra che qualcuno inizi a capirlo. Sul fatto che vanno mandati a quel paese tutti i vincoli contabili europei ci vorrà purtroppo più tempo a digerirlo, ma tanto ci arriveremo. Adesso c’è da rimuovere un ostacolo forse ancora più insidioso, ovvero la burocrazia. Purtroppo, non essendo Lorsignori capaci a fare delle leggi semplici e di facile applicazione ma comunque capaci di tenere a bada il malaffare come avviene in tutto il resto del mondo, hanno soltanto complicato tutto in materia di lavori ed acquisti pubblici. Anche la recentissima riforma del codice degli appalti ha ulteriormente complicato, per usare un eufemismo, una normativa già arzigogolata di suo. D’altra parte da una classe politica che ha paura delle aziende cosa c’è da aspettarsi? Come dimenticarsi che l’Italia è probabilmente l’unico paese al mondo, e forse anche del cosmo, dove qualche suonato ha ipotizzato l’idea di non realizzare più le grandi opere perché a rischio di malversazioni? Un’idea che potrebbe essere paragonabile, per profondità e lungimiranza, per esempio a quella di chiudere le banche perché a rischio di rapine. E’ anche vero che per acquistare una penna da pochi centesimi le amministrazioni pubbliche, tra tagliole europee e normative italiane assortite, dovrebbero fare una gara di appalto o giù di lì. Mettiamoci poi l’innata cautela di molti, troppi, funzionari pubblici ed il patatrac è fatto. Invece le esigenze delle popolazioni colpite non possono attendere i comodi di tutti i burocrati - da non confondersi con i tantissimi valenti e preziosi funzionari pubblici - che infestano il paese. La risposta dello Stato deve essere decisa, tempestiva e soprattutto erogata con la necessaria dovizia di mezzi. Tutto il resto sarebbe insufficiente e tardivo. Punto. Quindi lasciando perdere le eccessive cautele e le troppe ubbìe pseudo legalitarie, si provveda immediatamente ad agire in deroga a tutte le assurde leggi che sono state inventate negli ultimi anni. Dopo di ché, se qualche cialtrone si azzarderà a fare la cresta sui soccorsi e sulla ricostruzione, il codice penale è così imbottito di articoli e commi che non mancheranno gli strumenti per fare giustizia. Questi sono tempi eccezionali ai quali occorre dare risposte eccezionali. Dopo ci sarà tutto il tempo per mettere in ordine fogli e foglietti. Dopo, non ora.

p.s. Per Lorsignori: infischiarsene dei vincoli contabili europei non vuol dire come è stato sempre fatto sino ad ora continuare ad alzare le tasse, o a ridurre la spesa pubblica. Ormai il gioco è scoperto.

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