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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

La Fabi: "Ubi verso nuove acquisizioni? Non si dimentichi di Arezzo e degli ex Memar"

Fabio Faltoni, sindacalista in Ubi Banca e segretario provinciale di Arezzo della Fabi – Federazione Autonoma Bancari Italiani - interviene sulla situazione di Ubi Banca. Ubi Banca, che rilevò BancaEtruria, è sempre più al centro del dibattito...

Fabio Faltoni, sindacalista in Ubi Banca e segretario provinciale di Arezzo della Fabi – Federazione Autonoma Bancari Italiani - interviene sulla situazione di Ubi Banca.

Ubi Banca, che rilevò BancaEtruria, è sempre più al centro del dibattito economico e finanziario nazionale. Infatti, si torna a parlare di una probabile aggregazione con MPS o con le sole filiali del nord di quella che era la Banca Antonveneta (a suo tempo acquisita dalla banca senese), si legge di ipotesi di aggregazione con Banco/Bpm - le ex Popolari di Verona e Milano - o addirittura di acquisizione di importanti attività di Unicredit. Insomma, Ubi Banca, il terzo Gruppo bancario italiano, starebbe pensando a continuare la sua crescita per linee esterne, grazie a nuove fusioni. E questo, in mezzo ad un processo ad alcuni degli attuali vertici che riprenderà presso il tribunale di Bergamo a settembre, con un’assemblea dei soci che in autunno deciderà sulla forma di governance e quindi con i più importanti blocchi proprietari in movimento, soprattutto le fondazioni radicate al nord Italia o i fondi speculativi stranieri. Movimenti proprietari che purtroppo non vedono tra i protagonisti, per ovvie ragioni, il nostro territorio e quello della nostra regione. Tutte cose importanti, fondamentali, ma da vedere nei loro sviluppi, nella concretezza e soprattutto negli esiti finali. Per quanto ci riguarda, sta proseguendo – non sempre agevolmente, come può capitare in operazioni industriali di questo tipo – l’aggregazione della ex Etruria in questa nuova e grande realtà (circa 15 volte più grande di quella che era la banca aretina), un Gruppo Bancario che - possiamo dire - è nato da poco, nella sua attuale conformazione, una “banca unica” formata da quelle che solo un anno e mezzo fa erano dieci banche diverse. Un Gruppo che comprende UBISS – UBI Sistemi e Servizi, con un importante presidìo anche ad Arezzo, e varie società prodotto. Come in passato abbiamo ripetuto spesso con grande convinzione, e come la proprietà UBI ha potuto constatare, con BancaEtruria il gruppo di Bergamo ha acquisito un personale di grande livello professionale, giovane e molto preparato, un personale (la vera “Good bank” dicevamo all’epoca e ne siamo ancora più convinti) che rappresenta il vero legame con le economie dei territori, con i clienti, con le aziende e con le famiglie; un personale che porta avanti la storia buona di quella che era BancaEtruria e tutte le piccole realtà bancarie che avevano contribuito a formarla in più di centotrent’anni di vita. Quello che ora ci preme è che il personale in forza della ex Etruria, di Arezzo, della Toscana, venga ancor più valorizzato e tenuto in considerazione come si merita, dopo anni di ingiuste sofferenze. Poi, in vista delle centinaia di nuove assunzioni e dei prepensionamenti in atto, che si riportino a bordo quei pochissimi colleghi che, dopo aver lavorato con profitto alcuni anni a tempo determinato con l’Etruria, non erano stati confermati a causa delle note vicissitudini della banca; che si valutino come meritano le professionalità dei dipendenti Memar di Arezzo, anche loro vittime incolpevoli di altrui responsabilità. Chiediamo che UBI valuti attentamente le specificità dei nostri territori, che sono ovviamente diversi dalla Val Brembana, ad esempio, o dalla Val Camonica o dalla Val Trompia. Globale e locale, potremmo dire con una espressione nota, economie di scala che non trascurino però le nostre peculiarità. Il personale della ex Etruria ha risposto con entusiasmo, impegno e risultati, che la proprietà ne tenga conto.
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