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Domenica, 28 Aprile 2024
Economia

Indagini Banca Etruria, D'Angelo della Cisl: "Direttori di filiale non hanno responsabilità"

"I direttori di filiale non hanno avuto alcuna responsabilità sulla vendita delle obbligazioni subordinate ai clienti di banca etruria, così come non ce l’hanno gli addetti ai titoli o gli sportellisti." E’ l’avvocato Maurilio D’Angelo della...

"I direttori di filiale non hanno avuto alcuna responsabilità sulla vendita delle obbligazioni subordinate ai clienti di banca etruria, così come non ce l’hanno gli addetti ai titoli o gli sportellisti."

E’ l’avvocato Maurilio D’Angelo della Cisl nazionale a mettere i puntini sulle i dopo le notizie apparse sulla stampa in questi giorni, sulle notifiche di chiusura indagini ad alcuni dipendenti di Banca Etruria e sulle motivazioni della Procura. D’Angelo, che segue tutti i dipendenti di Banca Etruria coinvolti nelle indagini e iscritti alla First Cisl, chiede lo stralcio di tutte le posizioni e di cercare le responsabilità ad altri livelli.

Come già dichiarato più volte in altrettante situazioni, ribadisco che i direttori di filiale o gli operatori sottoposti ad indagine non hanno alcuna responsabilità rispetto ai danni subiti dai consumatori. Nelle memorie, che abbiamo depositato, fra maggio e giugno di quest'anno, è chiaramente evidenziato che il ruolo di controllo rispetto alla emissione, alla adeguatezza ed alla appropriatezza dei titoli obbligazionari è sempre appartenuto agli organi di vertice e di alta amministrazione di Banca Etruria. Analogamente il controllo periodico era esercitato dal comitato prodotti e dal risk management. Ciò ha trovato riscontro non solo nella copiosissima documentazione fornita agli organi inquirenti, ma anche nell'avvio del procedimento della Consob, che ha inviato una specifica contestazione ai sensi del testo unico finanziario, solo agli organi di vertice evidenziando che solo a questi ultimi appartenesse la corretta vigilanza.

Gli avvisi di chiusura indagini nel filone d’inchiesta di Banca Etruria per truffa aggravata sono circa 15, alcuni dei quali notificati recentemente, mentre i primi sono quelli di maggio e giugno. Riguardano direttori di filiale, addetti ai titoli e sportellisti, dipendenti della banca che si sono trovati nella catena di vendita delle famigerate obbligazioni subordinate. Il numero di bancari coinvolti sale circa a 30 se si considera chi ancora non ha ricevuto la notifica di chiusura, perché le indagini sono ancora in corso.

Pertanto, in questa circostanza, i direttori di filiale o gli operatori non erano né potevano essere a conoscenza di alcunché e, né dalla vendita, hanno tratto alcun vantaggio. Ne è riprova che, alcuni di loro, hanno ricevuto valutazioni professionali peggiorative rispetto agli altri anni nonostante la vendita dei titoli e, anche sotto l'aspetto economico, non vi è mai stato il riconoscimento di alcun premio legato alle operazioni di vendita. Si sottolinea che, in alcuni casi, prosegue D’Angelo, sono stati gli stessi operatori ad aver acquistato per sé o per familiari i titoli in oggetto. Il sottoscritto ed i lavoratori che rappresento manifestano piena fiducia nella Procura di Arezzo e auspicano che l'organo inquirente possa, serenamente, valutare gli inequivocabili elementi forniti (la cui produzione e avvenuta nell'interesse di tutti gli indagati iscritti alla Firs Cisl); peraltro, per una vicenda analoga in cui indagato è un mio assistito, la procura di Isernia ha richiesto l'archiviazione sul principio.

Ci auspichiamo che, interessi estranei alla corretta giustizia (anche di natura politica), non trovino ingresso in una vicenda nella quale consumatori, direttori, dipendenti nonché il tessuto imprenditoriale del territorio risultano gravemente danneggiati

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