L'ultima grande vetrina offerta dal passaggio del Giro d'Italia ha riacceso il dibattito sul turismo ad Arezzo. Si parla molto della conversione turistica della città, delle tante bellezze di un centro storico di grande pregio, delle rilassanti campagne (che spot l'ascesa di Poti), del movimento agrituristico, dell'attrattività enogastronomica. Tutto giusto, tutto bello.

Ma per vincere davvero la scommessa sul turismo occorre comprendere bene dove voler arrivare e, prima ancora, da dove cominciare. E qual è la base di partenza del comune di Arezzo? Esiste la percezione della portata dell'attuale movimento turistico in terra d'Arezzo? In attesa del quadro definitivo del 2015 sulle presenze, è possibile analizzare quello, assai dettagliato, relativo al 2014 disponibile sul portale della Regione Open Toscana. Dati che lasciano poco spazio alle interpretazioni.

Sono stati selezionati i valori relativi ai comuni capoluogo della Toscana, per un confronto con realtà dimensionalmente omogenee. Arezzo è penultima in regione sia per arrivi (il numero di clienti ospitati negli esercizi ricettivi nell'anno) che per presenze (il numero complessivo di notti trascorse dai clienti negli esercizi ricettivi) che per durata media del soggiorno (rapporto tra presenze e arrivi). Lasciando perdere Firenze (presenze 30 volte superiori), a distanza siderale come era facile immaginare, Arezzo è lontanissima pure da Pisa e Siena, che attirano - rispettivamente - un numero tre e cinque volte superiore di arrivi rispetto ad Arezzo; e a livello di presenze il solco è ancora più ampio.

Arezzo nel 2014 soffre anche per un calo annuale non trascurabile, nel 2013 i dati parlando di 147.622 arrivi (-8,54% nel 2014), 313.531 presenze (-13,1%) e 2,12 giorni di permanenza media (- 3,92%). Tuttavia le proporzioni di divario rispetto alle altre grandi realtà toscane in fatto di arrivi rimangono. Considerazione a parte merita l'abisso che separa - in fatto di presenze e giorni di permanenza - Arezzo dai grandi comuni tradizionalmente legati al turismo balneare, come Grosseto (che conta su Marina di Grosseto) e Massa (che ha Marina di Massa); meno marcato è il solco rispetto ad altre città d'arte. Tuttavia differenze ci sono e anche sostanziose: a parte Pisa e Siena, che hanno evidentemente un notevole appeal, Lucca - pur non avendo sbocchi sul mare - riesce ad avere il doppio di presenze di Arezzo.

Una grande differenze tra Arezzo e le città d'arte, per così dire, più turisticamente evolute sembra farla la fetta di visitatori dall'estero. Per esempio, i turisti italiani ad Arezzo sono quasi quanti quelli di Lucca (83mila contro 101mila), ma quelli dall'estero sono 53mila contro 130mila. Quasi tre volte di meno. E la forbice non può che allargarsi in fatto di presenze, perché - anche se di poco - i giorni di permanenza a Lucca sono di più: 2,26 contro 2,04.

I DATI DEI CAPOLUOGHI TOSCANI

1. Firenze

Arrivi: 3.500.599 | Presenze: 8.684.934 | Giorni: 2,48

2. Pisa

Arrivi: 660.247 | Presenze: 1.761.305 | Giorni: 2,67

3. Siena

Arrivi: 411.883 | Presenze: 1.128.873 | Giorni: 2,74

4. Lucca

Arrivi: 230.987 | Presenze: 521.384 | Giorni: 2,26

5. Grosseto

Arrivi: 218.658 | Presenze: 1.139.295 | Giorni: 5,21

6. Prato

Arrivi: 212.868 | Presenze: 417.275 | Giorni: 1,96

7. Massa

Arrivi: 184.703 | Presenze: 855.184 | Giorni: 4,63

8. Livorno

Arrivi: 141.023 | Presenze: 345.161 | Giorni: 2,45

9. Arezzo

Arrivi: 136.002 | Presenze: 277.200 | Giorni: 2,04

10. Pistoia

Arrivi 50.546 | Presenze: 124.231 | Giorni: 2,46

@MattiaCialini