Il bilancio di un anno di Coldiretti Arezzo, l'impegno su ungulati, clima, crisi dei prezzi
In teoria una semplice festa degli auguri, preceduta da un positivo e vissuto incontro di tutta la squadra di Coldiretti Arezzo. Ma di fatto un fondamentale e inoppugnabile esempio di come, proprio Coldiretti Arezzo, seguendo la linea nazionale di...
In teoria una semplice festa degli auguri, preceduta da un positivo e vissuto incontro di tutta la squadra di Coldiretti Arezzo. Ma di fatto un fondamentale e inoppugnabile esempio di come, proprio Coldiretti Arezzo, seguendo la linea nazionale di impegno a tutto campo, sia diventata parte essenziale e protagonista della vita istituzionale, produttiva, associativa e sociale di questi territori, della città di Arezzo e della sua provincia.
La serata di ieri si è svolta presso il ristorante Casale di Pieve a Quarto, gestito da Gianluca Drago, presidente dell’associazione cuochi di Arezzo, associazione che collabora molto attivamente proprio con Coldiretti. Drago e il suo staff, coadiuvati per la serata dall’agrichef Sara Guadagnoli hanno predisposto, quindi, un’ottima cena a km zero di con i prodotti del territorio.
Il presidente Tulio Marcelli e il direttore Mario Rossi nel corso della serata, hanno evidenziato - ognuno per la propria parte, con un registro più nazionale il primo, più ancorato alla forte dimensione territoriale di Coldiretti Arezzo il secondo – qual è stato il cammino di Coldiretti nel 2016, annata di grandissimo impegno a tutti i livelli. A questo proposito il direttore di Coldiretti Toscana, Antonio De Concilio, ha preso parte alla serata e nel suo intervento ha voluto rimarcare anche il ruolo attivo e positivo che Coldiretti Arezzo ha avuto ed ha in riferimento e a sostegno delle iniziative portate avanti dalla federazione regionale.
Il presidente Marcelli ha, invece, ricordato che “le battaglie a difesa delle imprese agricole e della nostra agricoltura condotte senza soste da Coldiretti hanno portato ad alcuni spiragli positivi in una situazione di gravi crisi per i prezzi, le speculazioni, il clima impazzito e anche per gli animali selvatici in sovrannumero. Spiragli che potrebbero, da una parte, a liberare qualche risorsa per investimenti, e dall’altra a poter trattare con maggiore forza in sede di definizione dei contratti: parliamo della cancellazione dell’Irpef agricola e di altri balzelli fiscali che colpivano il settore e dell’obbligo di etichettatura di molte nostre produzioni. In questo modo le autorità pubbliche hanno riconosciuto la gravità della crisi in atto e l’importanza del settore agricolo, ma anche la specificità dell’attività primaria che, nel fare impresa, produce bene comune oltre a benefici sul piano ambientale, paesaggistico e culturale”.
Il direttore Rossi ha poi ringraziato tutta la squadra Coldiretti, e ha spiegato che “sono stati moltissimi gli ambiti di impegno nei quali ci siamo mossi sul territorio, con un obbiettivo fondamentale: quello di essere decisiva per il bene dei soci e delle aziende agricole, per le quali si lavora lungo due fondamentali filoni: da una parte l’impegno diretto di consulenza e di sostegno nella gestione della quotidianità con i nostri servizi, dall’altra con la forte promozione generale del settore che ha importanti ricadute sui soci e che viene dal ruolo crescente che Coldiretti Arezzo sta assumendo come forza trainante del sistema agroalimentare per tutto quello che riguarda il cibo, e quindi le famiglie e il cittadino consumatore, anche con i progetti nelle scuola per la corretta alimentazione, che dal prossimo anno coinvolgeranno ancora più ragazzi: da 1.200 a 1.800 ”.
Molto significative, come accennato, le presenze alla serata, testimonianza proprio del ruolo e del radicamento sul territorio di Coldiretti a tutti i livelli: sono intervenuti infatti, la senatrice Donella Mattesini, l’onorevole Marco Donati che ha anche portato un breve saluto, così come l’assessore regionale Vincenzo Ceccarelli per la parte più strettamente istituzionale. A rappresentare la Diocesi di Arezzo, era poi presente il vice -presidente dell’Istituto Diocesano, arch. Gino Lelli.
Ma non sono mancate le presenze legate all’economia del territorio, come quella di Andrea Fabianelli, presidente di Confindustria di Arezzo e vicepresidente della Camera di Commercio, o al sociale, come Barbara Lapini, che ha portato il saluto della Lilt e della Banda dei piccoli chef.
A proposito di chef, oltre al già citato padrone di casa Drago, è intervenuto anche il presidente regionale della Federazione italiana cuochi, Roberto Lodovichi, che nel suo saluto ha evidenziato la crescita positiva dei rapporti tra produttori agricoli e cuochi per un sempre più forte valorizzazione delle produzioni del territorio.
Momento toccante, poi, il saluto di Coldiretti, con tanto di targa commemorativa, a don Virgilio Annetti, che è stato per 29 anni il consigliere ecclesiastico di Coldiretti Arezzo, che in un breve intervento ha ringraziato e ricordato la sua esperienza a fianco degli imprenditori agricoli, e che ha poi passato la parola al nuovo consigliere ecclesiastico don Giancarlo Gatteschi.