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Good bank. Popolare di Bari presenta proposta per Carichieti, verso lo slittamento del termine per le offerte

Timidi. Timidissimi segnali di interesse trapelano sulla vicenda riguardante la cessione delle quattro good bank nate dalla messa in risoluzione delle vecchie Banca Etruria, Carife, Banca Marche e Carichieti. L'ultima indiscrezione è quella che...

Timidi. Timidissimi segnali di interesse trapelano sulla vicenda riguardante la cessione delle quattro good bank nate dalla messa in risoluzione delle vecchie Banca Etruria, Carife, Banca Marche e Carichieti.

L'ultima indiscrezione è quella che arriva direttamente dall'Abruzzo e che riporta di una proposta "non binding" per la nuova Carichieti da parte della Popolare di Bari. L'ipotesi era già nell'aria da qualche tempo. Oggi il presidente dell'istituto di credito pugliese Marco Jacobini avrebbe ricordato che l'interesse della Popolare di Bari è limitato a Carichieti: "Certamente, abbiamo già Tercas e Caripe. Più che in corsa siamo in leggera camminata, nemmeno veloce - ha precisato con una battuta - Un pensiero ce lo abbiamo fatto. La valutazione è bella, è una bellissima valutazione" ha aggiunto. Ma tutta la vicenda resta ancora sospesa visto che la scadenza del 30 settembre per la cessione potrebbe subire anche un allungamento dei termini.

Anche l'ad della Banca popolare Emilia Romagna, Alessandro Vandelli, ha confermato la possibilità di uno slittamento per la presentazione delle offerte per le quattro good bank. "Credo stiano negoziando per avere un allungamento dei tempi. Francamente credo che i vertici delle good bank stiano negoziando per avere un po' più di tempo a disposizione. Ma non ho nessuna conferma né indicazione in tal senso.

Sul tema è, infine, poi il presidente di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros-Pietro, sostenendo che "è prematuro oggi commentare le possibili implicazioni legate al prezzo di vendita delle quattro good bank risanate, dal momento che ancora non si è concluso l'esito del processo di cessione". Il tema è particolarmente caldo per Intesa Sanpaolo che, insieme a Ubi e Unicredit, ha anticipato i capitali del prestito-ponte effettuato per il salvataggio di Etruria, Banca Marche, CariFerrara e CariChieti, nel caso in cui i proventi della vendita non arrivassero a coprire l'intero ammontare.

Al momento, però, non si è ancora iniziato a discutere di come ripartire gli oneri del prestito. "Mi sembra prematuro parlare di questi argomenti. I termini", ha aggiunto Gros-Pietro, "non sono scaduti. Non sappiamo quali siano le offerte presentate, di questo se ne occupa Nicastro. Vedremo quale sarà la conclusione. Mai arrendersi".

Proprio ieri Roberto Nicastro aveva confermato che è in corso un dialogo tra il governo e la Commissione europea e ricordato di aver già detto che la cessione sarebbe comunque avvenuta in "zona Cesarini", eventualmente sforando i tempi fissati. Inoltre aveva anticipato che ci sono manifestazioni di interesse italiane ed estere per l'intero pacchetto delle quattro banche e per i singoli istituti.

"La priorità - ha dichiarato il presidente delle 4 good bank - è completare la cessione che riguardi tutte le banche. La riservatezza sui dettagli delle trattative in questa fase è anche nell'interesse dei 6 mila lavoratori delle quattro banche".

Alla domanda se il 30 settembre vada considerata una scadenza per la procedura di vendita, Nicastro ha osservato che "c’è un dialogo continuo con il Mef e con Bruxelles, la sensazione e il desiderio forte è che la cessione ci sia".

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