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Giovedì, 18 Aprile 2024
Economia

Good bank: supplementari per cessione. Nicastro a confronto con commissione europea: "Serve tempo"

Serve più tempo. Le manifestazioni di interesse ci sono. Le proposte informali anche. Ma serve ancora del tempo. Sulla cessione delle quattro good bank nate dalla procedura di risoluzione di Banca Etruria, Marche, Carife e Carichieti, si...

Serve più tempo. Le manifestazioni di interesse ci sono. Le proposte informali anche. Ma serve ancora del tempo.

Sulla cessione delle quattro good bank nate dalla procedura di risoluzione di Banca Etruria, Marche, Carife e Carichieti, si preannuncia un allungamento dei tempi entro i quali effettuare tutte le procedure di vendita.

Le voci che diventano giorno dopo giorno sempre più insistenti sono quelle che hanno iniziato a circolare già da qualche tempo e che trovano conferma nelle parole del presidente delle quattro banche, Roberto Nicastro. "Andremo ai supplementari" aveva sottolineato. "E' già difficile vendere una banca in cinque mesi figuriamoci quattro".

Così dunque il termine fissato da Bruxelles per la cessione potrebbe non essere l'ultimo giorno del mese di settembre ma addirittura arrivare alla fine dell'anno. Staremo a vedere. Certezze non ce ne sono anche perché, il dialogo con la commissione europea è in fase di svolgimento proprio in queste ore.

Quello che è certo è che l'obiettivo principale di tutti i soggetti coinvolti nella risoluzione è quello di vendere i quattro nuovi istituti di credito.

Il secondo rinvio per la vendita poterebbe con sé motivazioni solide visto che, stando ai rumors, una soluzione potrebbe essere davvero dietro l'angolo ma c'è bisogno di maggiore tempo per definirla e articolarla.

Le problematiche da affrontare sono molteplici. Secondo quanto riportato nelle colonne del Sole 24 Ore, "nel caso di cessione a una o più banche, sarebbe stata richiesta una forma di garanzia dalla Bce e dalla Banca d’Italia per evitare che post-operazione arrivasse una richiesta di aumento di capitale per l’istituto acquirente. Un altro capitolo spinoso riguarda il portafoglio dei crediti delle quattro banche: gli acquirenti stanno contrattando uno “sconto” nel caso in cui le good bank si trovassero comunque con un portafoglio di crediti deteriorati o in sofferenza superiore a quanto emerso al momento della cessione. Infine, esiste un nodo sindacale: le quattro banche avranno bisogno di un ridimensionamento del personale, che deve essere impostato prima dell’acquisizione per consentire di gestire gli esuberi con i prepensionamenti e gli strumenti del fondo interbancario di solidarietà. Con un nuovo ritocco ai termini necessario per superare la complessità dell’operazione e raggiungere un accordo a tutto tondo con gli acquirenti verrebbe scongiurata la messa in liquidazione dei quattro istituti, che rappresenta invece la prospettiva prevista in caso di sforamento della scadenza: una prospettiva che oltre a cancellare l’entrata necessaria per rimborsare almeno parzialmente gli 1,8 miliardi anticipati a suo tempo da Unicredit, Intesa e Ubi e ricapitalizzare le quattro banche produrrebbe una mole di esuberi ingestibile con i mezzi ordinari nel settore del credito".

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