rotate-mobile
Economia

Gold Italy: partita la fiera autunnale dedicata all'oreficeria. In arrivo oltre 400 buyer internazionali

Tre giorni di oro. Di eccellenze tutte made in Italy. E' partita l'edizione 2016 di Gold Italy la fiera autunnale dell'oreficeria e della gioielleria che oda oggi e fino a lunedì 24 animerà i padiglioni dell'Arezzo Fiere e Congressi. Un grande...

Tre giorni di oro. Di eccellenze tutte made in Italy. E' partita l'edizione 2016 di Gold Italy la fiera autunnale dell'oreficeria e della gioielleria che oda oggi e fino a lunedì 24 animerà i padiglioni dell'Arezzo Fiere e Congressi.
Un grande evento che segue quello appena lasciato alle spalle di Vicenza.
In tutto sono ben 300 gli espositori che hanno scelto di essere presenti per la quarta kermesse autunnale dedicata al settore.
Tante le novità create appositamente per questo grande appuntamento. Prima tra tutte l'allestimento curato nel dettaglio dal direttore artistico Beppe Angiolini che ha scelto di incentrare tutto sul tema dell'amore. Un fil rouge che accompagna l'intera manifestazione e al quale si ispira il premio "#Createyourlove", contes appositamente modellato per invitare le aziende alla realizzazione di anelli, simboli per eccellenza di promesse d'amore.
Un momento di grande fermento per l'intero settore che negli ultimi mesi a dovuto far fronte alle difficoltà legate al calo dell'export. E proprio la presenza dei tanti buyer internazionali sarà il punto di forza sul quale mirare per riuscire nell'impresa di creare sinergie e stringere contatti.

Il dettaglio sull'export

Secondo i dati analizzati dalla Nuova Banca Etruria, al 30 giugno 2016, circa il 30% delle esportazioni nazionali è prodotto dalle sapienti mani di un tessuto, quello di Arezzo, composto da circa 1200 piccole realtà economiche, i cui prodotti sono apprezzati in tutto il mondo. Secondo quanto risulta all’osservatorio dell’Istituto di credito, in coincidenza della metà dell’anno 2016, le aziende aretine hanno complessivamente generato esportazioni per circa 900 milioni di euro. Se si considerasse come benchmark annuale una soglia di 1,8 miliardi di euro (media delle esportazioni degli ultimi 4 anni), si potrebbe affermare che il passo è quello giusto, tuttavia se il dato viene confrontato con le risultanze al I semestre 2015, si nota una contrazione di circa il 5,84%.




Le motivazioni sono riconducibili al calo della domanda di gioielleria negli Emirati Arabi Uniti, un mercato che avrebbe una potenzialità di circa un miliardo di euro (nell’anno 2013 le esportazioni verso gli EAU sono state pari a circa 950 mln di euro) e che invece nel I semestre 2016 ha fatto segnare una riduzione delle esportazioni del 19,46% rispetto al I semestre 2015.

Se da un lato il mercato mediorientale desta qualche preoccupazione, dai dati Istat emergono anche spunti positivi, quali ad esempio il ritorno degli ordini dagli Stati Uniti d’America e dal Regno Unito, nonché la conferma della piazza di Hong Kong divenuta il secondo mercato di sbocco per il “Made in Arezzo” con circa 110 milioni di esportazioni nella prima parte dell’anno. Tali mercati, cosiddetti alternativi al mercato degli EAU, hanno consentito al distretto di Arezzo di limitare la contrazione delle esportazioni e di conseguire un dato che, ancorché negativo, è migliore di quello nazionale, pari a -7,70%.

Nei primi nove mesi dell’anno, nonostante la congiuntura negativa del settore, Nuova Banca Etruria non ha fatto mancare il sostegno al tessuto produttivo orafo, concedendo nuova finanza, sia ai propri clienti, che ad altre banche italiane, locali e non. L’andamento negativo del mercato ha infatti spinto alcune banche estere ad abbandonare il settore, lasciando spazi vuoti che in alcuni casi sono stati coperti dall’expertise di Nuova Banca Etruria. Ciò ha scongiurato che le banche italiane (prestatrici di metallo alle aziende orafe) fossero costrette a far rientrare dai propri affidamenti la clientela orafa, appesantendo i problemi del settore.

Dall’inizio dell’anno i volumi di metallo concessi sono cresciuti del 3% circa; se tuttavia consideriamo l’incremento del prezzo dell’oro l’esposizione della Banca verso il comparto è cresciuta di quasi il 25%.

Anche dal lato degli investimenti, nel 2016, Nuova Banca Etruria ha rafforzato ulteriormente la sua leadership mediante l’evoluzione di servizi di compravendita e custodia di oro, offerti, sia ai propri clienti, che ad altre primarie banche italiane per un totale di circa 2.000 sportelli serviti.

L’incremento del prezzo, cresciuto da inizio anno di circa il 20%, ha dato un forte impulso all’acquisto di oro da investimento, ma anche alla realizzazione di importanti plusvalenze. Ne è conseguita un’importante attività di negoziazione, che si è comunque tradotta in una crescita dello stock dei depositi in oro di circa il 2% da inizio anno, a conferma di un interesse crescente per gli investitori dell’intero sistema bancario nazionale.



Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Gold Italy: partita la fiera autunnale dedicata all'oreficeria. In arrivo oltre 400 buyer internazionali

ArezzoNotizie è in caricamento