Gioielli made in Italy sorpassano Turchia e Cina. Boldi: "La domanda si sta parcellizzando"
Rispetto a quelli turchi e a quelli cinesi i gioielli made in Italy sono tra le categorie vincenti del 2017. E lo sono perché i cambiamenti geopolitici che negli ultimi mesi hanno riguardato mercati quali quello arabo e quello americano, stanno...
Rispetto a quelli turchi e a quelli cinesi i gioielli made in Italy sono tra le categorie vincenti del 2017.
E lo sono perché i cambiamenti geopolitici che negli ultimi mesi hanno riguardato mercati quali quello arabo e quello americano, stanno muovendosi verso un trend che porta a tanti ordini ma di piccole dimensioni e di scarsa quantità.L'analisi è quella fornita proprio dagli addetti del settore che, all'indomani della chiusura dell'edizione 2017 di OroArezzo, hanno fatto il punto della situazione.
Così come già emerso, il 2016 è stato un anno decisamente deludente per i produttori di oreficeria e gioielleria che hanno chiuso con un -22% sulla domanda globale di oro.
Certezze su quello che sarà il trend 2017 al momento invece, non ce ne sono anche se, stando agli ordini aziendali e alle previsioni degli esperti del settore si prospetta
"I mercati arabi restano i più importanti e si stanno stabilizzando su una domanda accettabile - ha spiegato Andrea Boldi, presidente di Arezzo Fiere e imprenditore orafo sulle colonne del Sole 24 Ore - anche se, finché non sarà recuperato il mercato libico, mancherà sempre il 20-25%. Più dinamici sono gli Stati Uniti, anche se qui aleggia lo spettro dei dazi e la domanda, concentrata su prodotti a più alto valore aggiunto, si sta parcellizzando".
"Il mercato sta andando meglio dell’anno scorso - conferma Corrado Facco, direttore generale di Ieg sempre sul Sole 24 Ore - l’indice di fiducia dei consumatori è in ripresa e l’alto di gamma sta ripartendo anche in Cina. Non ci aspettiamo un 2017 sfavillante, ma tre quarti delle aree del pianeta sembrano dare segnali di miglioramento".