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Dal bilancio risorse al turismo, Comanducci: "Ecco il grande progetto del Dmo, partirà entro il 2017"

Sono quasi 300 mila euro le risorse raccolte tra le pieghe di bilancio durante l'ultimo consiglio comunale ad Arezzo per inserirle nel fondo per il turismo. 277.700 euro per la precisione. "Sono un po' meno della metà di quanto avremmo potuto...

Sono quasi 300 mila euro le risorse raccolte tra le pieghe di bilancio durante l'ultimo consiglio comunale ad Arezzo per inserirle nel fondo per il turismo. 277.700 euro per la precisione.

"Sono un po' meno della metà di quanto avremmo potuto avere a disposizione con la tassa di soggiorno, pensi che Siena ne investe 2 milioni di euro, Cortona 350mila, ma sono comunque fondi importanti per lavorare per un turismo stabile nel territorio" commenta l'assessore Marcello Comanducci che da mesi sta lavorando per un grande progetto sul turismo, del quale ci parla:

"Ho sempre sostenuto che serva un lavoro su più fronti e quindi gli eventi per dare ossigeno al turismo a breve e che porterò avanti con le risorse che erano già previste, ma a questo si aggiunge un grande progetto di industrializzazione del turismo locale."

Che cosa intende assessore? Che progetto è?

"Si tratta di costituire un organo di governance del turismo nel territorio, un lavoro che da 15 anni non fa più nessuno e che si è perso ancora di più con la chiusura degli Apt, con le modifiche alle deleghe della provincia. In gergo tecnico si chiama Dmo, Destination Management Organization. Dovrà gestire tutto il lavoro sul turismo in maniera imprenditoriale facendo il coordinamento tra pubblico e privato con l'obiettivo di portare visitatori in maniera stabile nel territorio. Ho girato molti comuni in Italia cercando le migliori esperienze, quello di Bologna ad esempio è il più avanzato e in tre anni ha investito 4 milioni e mezzo di euro, ha messo tutto in mano a dei professionisti tramite un bando pubblico."

Che tipo di attività dovrebbe fare questa organizzazione?

"Dovrebbe lavorare su tre fronti fondamentali e imprescindibili, quello dell'informazione e dell'accoglienza che ha molti punti deboli, quello del marketing e della comunicazione spingendo anche sui social network e quello dell'innovazione che non può assolutamente mancare visto il flusso di turismo che si muove partendo da strumenti digitali."

A questo punto come si muoverà il Comune di Arezzo?

"Ci sono i soldi per avviare il percorso entro la fine del 2017. Il progetto è già in mano della Camera di Commercio di Arezzo, un'ente che ha deleghe per la promozione e che secondo me non può mancare in questo organismo, ovviamente integrando le risorse del Comune. Da loro attendo una risposta. Di certo dovremo muoversi velocemente, il progetto sarà lanciato in maniera più dettagliata in un evento che stiamo preparando. Poi vedremo come aprirsi agli altri comuni, perché sono convinto che dovremo promuovere l'intero territorio in sinergia."

Nel frattempo il bando per la gestione dei punti di informazione turistica è fermo?

"La gestione del Benvenuti ad Arezzo è stata prorogata perché scaduta, proprio perché vogliamo far rientrare i due punti di informazione dentro al grande progetto. Così non sono sostenibili, costano quasi 70 mila euro all'anno alle casse del Comune e sono aperti per poche ore. Dovranno invece essere vere attività imprenditoriali che si sostengono anche con operazioni di marketing e la vendita di merchandising."

Sarà emesso un bando per la gestione delle risorse per il turismo?

"Stiamo studiando le varie forme giuridiche possibili, stanti anche le normative vincolanti della legge Madia sulle partecipate. Non potremo fare come Bologna, forse per noi è più adatto un consorzio."

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