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Economia

Più tutele legali ai dipendenti di Ubi dopo la vicenda Banca Etruria

Era dai tempi dell’aggregazione con UBI Banca che non si vedeva un’assemblea sindacale così partecipata; martedì 16 sono stati chiamati a raccolta-– presso la mensa aziendale di via Calamandrei - tutti i dipendenti del Gruppo UBI della città di Arezzo, cioè del centro direzionale, delle filiali, degli uffici di UBISS e anche di IWBank.

L’occasione era molto importante, vedendo all’ordine del giorno sia l’illustrazione del recente accordo aziendale sulle politiche commerciali, che la spiegazione della piattaforma per il rinnovo del Contratto Nazionale di 

Lavoro, documento questo che contiene le richieste di tutti i sindacati; tali istanze, dopo le varie assemblee dei lavoratori nel territorio nazionale e se approvate, verranno sottoposte all’ABI – Associazione Bancaria Italiana.

Per la FABI – Federazione Autonoma Bancari Italiani, il primo sindacato nel Gruppo UBI e nell’intero settore bancario a livello nazionale, era presente anche il Coordinatore di Gruppo Paolo Citterio, che ha illustrato nel dettaglio le nuove norme sulle politiche commerciali.

Ripercorrendo i problemi avuti dai dipendenti della ex BancaEtruria, Fabio Faltoni, responsabile provinciale della FABI, ha fatto notare come - tra le molte voci affrontate nel Contratto – a noi salti all’occhio la parte relativa alle tutele legali del lavoratore. Una parte, questa, già presente nel Contratto Nazionale, ma che ora viene ancor più fortificata e meglio disciplinata, anche alla luce delle vicende giudiziarie che hanno interessato molti dipendenti di banca; e il riferimento ai lavoratori della banca aretina per la vendita delle obbligazioni subordinate non è casuale, ma si potrebbe estendere anche alla Popolare di Vicenza o ai lavoratori di Banco BPM per la vendita dei diamanti allo sportello.

Insomma, continua Faltoni, la drammatica vicenda delle subordinate -  con il coinvolgimento dei dipendenti Etruria - “fa scuola”, possiamo dire, andando a favorire nel Contratto Nazionale l’incremento delle tutele per i lavoratori, sia quando si parla di responsabilità civile verso terzi, che di provvedimenti disciplinari.

Sempre sulle tutele ai colleghi, Giovanni Lorito -  dirigente sindacale FABI - ricorda l’accordo migliorativo che i sindacati riuscirono a stipulare - all’epoca dell’esplosione della vicenda “subordinate” - col presidente delle quattro banche-ponte Roberto Nicastro, che ora ci ritroviamo in UBI come vicepresidente.

Così, possiamo dire come la triste parabola della nostra banca di Arezzo, sarà comunque utile per tutelare ancor di più i dipendenti bancari di tutta Italia.

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