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Fabi: "Attesa per il piano industriale di Ubi e per le trattative sindacali. Con le istituzioni possiamo ancora incidere"

La tabella di marcia dei prossimi mesi sarà fondamentale per il futuro del sistema bancario in senso ampio per il territorio aretino. A fare il punto della situazione è Fabio Faltoni della Fabi che lancia anche un appello alle istituzioni...

La tabella di marcia dei prossimi mesi sarà fondamentale per il futuro del sistema bancario in senso ampio per il territorio aretino. A fare il punto della situazione è Fabio Faltoni della Fabi che lancia anche un appello alle istituzioni, convinto che ancora il territorio, se vuole può incidere su determinate scelte.2

Le tappe

Con il documento approvato all'unanimità da tutte le forze politiche al Consiglio comunale aperto, la comunità aretina si è presa finalmente e ufficialmente carico del futuro di BancaEtruria. Ma è solo l'inizio, perché il grosso del lavoro comincia ora. Infatti, la tabella di marcia dovrebbe prevedere questi passaggi. La partenza, entro fine mese, di una precisa trattativa sindacale, per un abbassamento dei costi prima di entrare nel Gruppo UBI Banca; trattativa quindi che potrebbe avere un orizzonte temporale di circa un mese e mezzo, prima del "closing" attorno al 10 aprile. Tali scadenze sono dettate dalla tempistica di utilizzo obbligato dei fondi messi a disposizione di UBI dall'Autorità di Risoluzione, circa 100 milioni, proprio per incorporare le tre banche-ponte. Ad aprile, UBI potrebbe uscire finalmente con un piano industriale concernente BancaEtruria, Banca Marche e CariChieti, un piano che indicherà le modalità e le caratteristiche dell'integrazione nella struttura della banca acquirente. Dopo l'estate, la banca di Arezzo verrà definitivamente incorporata, anche nella denominazione; incorporazione anche delle società partecipate.

Il nodo del piano industriale

La presentazione del piano industriale ad aprile, farà già sciogliere nodi fondamentali per la nostra banca, per l'occupazione e per la nostra economia, come lo sviluppo della presenza delle filiali nel territorio, il loro dimensionamento, il futuro della direzione generale, il presidio territoriale e i centri decisionali in senso lato della nuova banca. Così, i rappresentanti del territorio, in tutte le sue declinazioni: enti locali, associazioni di categoria, no profit, politica regionale e nazionale, ora possono prendersi tutto il loro spazio di intervento, per contribuire - senza subirlo - al cambiamento della nostra storica banca; si può ancora incidere su certe scelte, per valorizzare al massimo e sostenere in pieno l'economia del nostro territorio, oltre che l'occupazione. Prima dell'aggregazione delle tre banche-ponte, il Gruppo Ubi si presenta nel territorio nazionale con una struttura a 5 macro-aree (Cuneo, Milano, Bergamo, Brescia, Jesi). Com'è evidente, manca tutta la parte centrale dell'Italia, dov'è il nucleo forte di BancaEtruria.

L'appello

Non lasciamoci sfuggire quindi l'opportunità di costituire ad Arezzo un forte presidio di quel genere; ne abbiamo di solidi e concreti argomenti per sostenere l'iniziativa, facciamoli valere. Siamo tutti artefici del nostro futuro; la Fabi e i sindacati aziendali sono in procinto di iniziare un lungo periodo di trattative con i nuovi proprietari, gli altri attori del territorio non si lascino sfuggire una preziosa e forse ultima occasione. Nulla dev'essere lasciato di intentato.
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