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Export, performance positive per oro, tessile e pelletteria. Il mercato americano fa da traino. I dati toscani

I dati appaiono tutti positivi. In molti casi il trend innescato all'inizio del 2015 si conferma, in altri migliora: le esportazioni dei distretti toscani tra aprile e luglio sembrano aver ripreso il volo. A svelarlo è un'indagine elaborata...

I dati appaiono tutti positivi. In molti casi il trend innescato all'inizio del 2015 si conferma, in altri migliora: le esportazioni dei distretti toscani tra aprile e luglio sembrano aver ripreso il volo. A svelarlo è un'indagine elaborata dal Monitor dei Distretti della Toscana che nostra come nel secondo trimestre del 2015 le esportazioni di tali distretti abbiano registrato una accelerazione, con una crescita del 7,1% (pari a quasi 225 milioni di euro aggiuntivi), in linea con la media dei distretti italiani. L’analisi evidenzia incrementi diffusi alla maggior parte delle realtà distrettuali che portano la regione a totalizzare 3,4 miliardi di euro di export.

Situazione aretina

Se dell'oreficeria di Arezzo si è tornati a parlare recentemente , sottolineando nel secondo trimestre una crescita pari al +7%, dopo un anno di forte contrazione delle vendite (dovuta soprattutto allo stallo degli Emirati Arabi Uniti), adesso si punta l'obiettivo anche sui settori della moda. Il tessile e abbigliamento di Arezzo guadagna un 12,1%.Un incremento a doppia cifra legati all'aumento di richiesta soprattutto in Francia, Hong Kong e Stati Uniti.

"Subisce un fisiologico rallentamento la pelletteria e calzature di Arezzo (+0,7%) - si legge nel report - dopo il boom di export registrato negli ultimi quattro anni"

Altri distretti della Toscana

Ci sono poi altri distretti toscani che hanno registrato performance molto positive. "Spiccano in particolare i vini del Chianti (+37,7%) e l’Olio di Lucca (+25%)" spiega il Monitor dei Distretti grazie anche al mercato degli Stati Uniti. Molto bene anche il Cartario di Capannori (+24,7%) con una crescita a due cifre su tutte le principali mete europee. Anche le pelletterie fiorentine hanno totalizzato buoni risultati (+8,1%) e si conferma leader dell’export distrettuale toscano con 63 milioni di euro di esportazioni aggiuntive rispetto allo stesso periodo del 2014. Bene anche l'abbigliamento di Empoli (+8,9%), in crescita, grazie alla domanda in crescita a stelle e strisce.

A Prato tornano buoni risultati per il tessile (+2,5%) dopo due trimestri negativi. Sono infatti ripartite le esportazioni verso Spagna e Regno Unito, e alla consistente accelerazione del mercato di Hong Kong. Continua poi buono l’andamento delle esportazioni delle Calzature di Lamporecchio (+3,8%).

Il sistema casa made in Tuscany vede l’incremento del marmo di carrara (+9,6%) e i risultati positivi per i mobili di Poggibonsi-Sinalunga (+3,9%) e della ceramica di Sesto Fiorentino (+5,1%). Mantiene invece risultati negativi il distretto del mobile di Quarrata (-6,1%), da tempo in crisi.

Con il segno meno

Alcuni distretti invece in questo secondo trimestre sembrano essere rimasti indietro. Le Calzature di Lucca scendono del 6,4% l’Olio di Firenze cala del 4,3%, il Florivivaistico di Pistoia va giù del 0,7%. In difficoltà anche la Concia e calzature di S. Croce sull’Arno (-4,7%), "che accusa cali di export su quasi tutti i principali sbocchi di riferimento e, in particolare, sul mercato europeo (Francia, Spagna, Germania)".

Mercati di riferimento

A fare da traino in linea generale è il mercato degli Stati Uniti. Quello a stelle e strisce è ormai il primo sbocco commerciale per i distretti toscani: i numeri ne mostrano l'importanza, si parla infatti di un +23,7%.

Sembra riprendere vigore anche il mercato europeo, mentre, per quanto riguarda i mercati emergenti, da un lato la prosecuzione del trend di crescita del mercato di Hong Kong (+17,2%), dall’altro la stasi del mercato cinese e l’ulteriore contrazione della Russia (-25,7%) generata dalla svalutazione monetaria e dal crollo del prezzo del petrolio.

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