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Export oro, il distretto di Arezzo cresce ancora: è l'unico in Italia. Tessile ok, pelli e calzature giù

L'oro di Arezzo tira il fiato per quanto riguarda le esportazioni, inserendosi in un quadro di generale ottimismo per l'economia regionale: per la prima volta negli ultimi 10 anni, infatti, l’export distrettuale toscano del primo semestre supera...

L'oro di Arezzo tira il fiato per quanto riguarda le esportazioni, inserendosi in un quadro di generale ottimismo per l'economia regionale: per la prima volta negli ultimi 10 anni, infatti, l’export distrettuale toscano del primo semestre supera il valore di 8 miliardi e raggiunge un nuovo punto di massimo, con una crescita del 2,4% rispetto al corrispondente periodo del 2017, sostanzialmente in linea con il dato nazionale (2,8%). Questo risultato è la sintesi di due trimestri positivi, con un trend di crescita che è passato dal 2,0% del primo trimestre al 2,8% del periodo aprile-giugno.

L’analisi è curata dal Monitor dei Distretti della Toscana, realizzato dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo per Banca CR Firenze:

La Toscana rappresenta la terza regione per valore di esportazioni distrettuali, alle spalle solo di Veneto e Lombardia, con un’incidenza sull’export nazionale del 13%. I distretti tradizionali e il Polo farmaceutico continuano a rafforzare il proprio ruolo negli scambi internazionali anche a livello regionale: il 52% delle esportazioni regionali sono legate ai distretti e al Polo farmaceutico.

L'oro di Arezzo

Segnali positivi per l’oreficeria di Arezzo - si legge - che nel secondo trimestre inverte la tendenza negativa dei primi tre mesi e riesce a confermare le esportazioni del primo semestre 2017. A livello nazionale, si tratta dell’unico distretto del settore che riesce a confermare i valori dell’anno scorso e a mantenere una sostanziale stabilità (+0,2%), mentre i restanti distretti orafi registrano una riduzione del 2,4%. Si tratta di un calo fisiologico dopo l’exploit del 2017 in un settore che risulta in crescita nel primo semestre 2018 sia come fatturato (+5,9%) che come produzione (+9,3%) e che vede prospettive positive per la domanda mondiale di gioielli, che potrebbero beneficiare del calo del prezzo dell’oro.

Il quadro toscano: ad Arezzo bene il tessile, male pelli e calzature

Il comparto della moda si conferma centrale: il distretto della Pelletteria e calzature di Firenze rappresenta la principale realtà distrettuale sia in termini di esportazioni complessive (oltre 2 miliardi), sia come risultati di crescita assoluta (+219 milioni di euro). Risultati positivi anche per la filiera del tessile e abbigliamento: il Tessile e abbigliamento di Prato (+33 milioni di euro; +3,8%) mostra segnali incoraggianti anche nel comparto dei filati e tessuti, e il Tessile e abbigliamento di Arezzo incrementa le proprie esportazioni di oltre 10 milioni (+6,7%).

In leggera riduzione invece il distretto dell’Abbigliamento di Empoli che conferma un trend del -2,7%. Nella filiera della pelle, il distretto della Concia e calzature di Santa Croce risente di un andamento in calo nel secondo trimestre (-7,2%) che supera la crescita del primo (+6,2%) e determina un dato complessivo del primo semestre del -1,0%, mentre la Pelletteria e calzature di Arezzo mostra una riduzione del -29% legata in particolare alle minori vendite verso gli Stati Uniti.

Andamenti discordanti per i distretti calzaturieri dell’alta Toscana: soffrono le esportazioni del distretto Calzaturiero di Lucca (-11,1%), mentre cresce l’export delle Calzature di Lamporecchio (+4,6%). Segnali positivi - come detto -anche per l’Oreficeria di Arezzo.

Tra i distretti che si distinguono per la crescita delle esportazioni nel 2018, un contributo significativo è da ricondurre al Cartario di Capannori (+80 milioni; +15,2%) spinto dalla meccanica. Dall’inizio del 2017 il prezzo della cellulosa è aumentato per la fibra lunga del 52% e per la fibra corta del 63%: si tratta di un tema, quello delle materie prime, che il distretto dovrà affrontare, considerando che in questo territorio si concentra più del 30% del consumo nazionale (più di un milione di tonnellate sui 3,4 milioni impiegati dal settore a livello nazionale).

Cresce la Camperistica della val d’Elsa (+37 milioni; +11,4%), raggiungendo un nuovo punto di massimo degli ultimi 10 anni, con un valore superiore ai 360 milioni di euro. In ripresa anche il distretto della Ceramica di Sesto Fiorentino (+10%).

Nella filiera agro-alimentare, il distretto dei Vini dei colli fiorentini e senesi cresce del 2,3%; le previsioni nazionali per la vendemmia in corso sono positive, con un incremento produttivo tra il 15-20% che permetterà di restituire all’Italia la leadership produttiva mondiale e di colmare il ritardo registrato l’anno scorso. Il Florovivaistico di Pistoia beneficia di un secondo trimestre in crescita (+11,1%) che determina un incremento complessivo del 2,1%, registrando un’inversione di tendenza e dopo la leggera flessione del periodo gennaio-marzo. L’Olio toscano segna invece una riduzione di oltre 20 milioni di euro (-6,0%), in particolare a causa dell’arretramento delle vendite verso gli Stati Uniti. Le attuali stime a livello regionale ipotizzano per la prossima produzione 2018-19 un calo medio del 30% a causa in particolare delle precipitazioni violente e delle grandinate delle ultime settimane, unite alle basse temperature registrate alla fine di febbraio, che hanno contribuito alla scarsità dei frutti. Alte al contrario le aspettative sul lato della qualità del raccolto, grazie anche a una buona resistenza al parassita della mosca delle olive.

Il distretto del Marmo di Carrara subisce una flessione (-4,9%) nel primo semestre di circa 18 milioni, in particolare legata al comparto del materiale lavorato. Il Mobile imbottito di Quarrata nel periodo aprile-giugno non riesce a replicare il buon andamento del primo trimestre, con una flessione complessiva nei primi sei mesi di 2,3 milioni 8 (-4,9%).

Continua il momento positivo per la farmaceutica italiana, e in particolare il Polo Farmaceutico Toscano si distingue tra le realtà monitorate come quella con il maggior tasso di crescita delle esportazioni (+50,7% rispetto alla media dei poli farmaceutici nazionali del +10,1%). Per quanto riguarda i mercati di riferimento dell’export dei distretti toscani, la Svizzera si conferma primo paese di destinazione dei beni distrettuali toscani: le vendite verso questo paese sono incrementate nel 2018 del 27,6%, grazie soprattutto al contributo della Pelletteria e Calzature di Firenze, che sull’incremento di 270 milioni ne giustifica circa 205 milioni. Le crescite che si registrano in Cina (28,5 milioni; +12,8%) e Indonesia (+29,9 milioni; +128,6%) sono invece legate in particolare al distretto del Cartario di Capannori e soprattutto alla componente della meccanica.

Gli Stati Uniti, in seguito a una riduzione dell’8,7%, diventano il terzo paese per rilevanza nelle esportazioni distrettuali, a favore della Francia, principalmente a causa delle riduzioni nel distretto della Pelletteria e Calzature di Arezzo (-60 milioni).

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