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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

Export: la Toscana vola, Arezzo no. Giù oro e tessile, crollo pelletteria (-26%)

I dati del Monitor distretti di Intesa Sanpaolo

Arezzo in controtendenza rispetto al resto della Toscana, con perdite export significative nell'ultimo trimestre; il periodo invece risulta complessivamente positivo per i distretti della Regione, che realizzano una crescita tendenziale pari al 6,4% (più che doppia della media dei distretti italiani di 2,9%).

Ecco il quadro del Monitor dei Distretti della Toscana, realizzato dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo: nel 2018 si sia le esportazioni superano così i 16 miliardi con una crescita di 437 milioni rispetto all’anno precedente (+2,8%). 

Per quanto riguarda Arezzo, invece, da registrare nel 2018 perdite nell'export da 15 milioni sia nel tessile che per il distretto orafo rispetto allo stesso periodo del 2017. Stessi volumi, impatti diversi: il distretto Tessile e dell'abbigliamento cala infatti del 4,3%, mentre l'Oreficeria dello 0,8%. Pesante il calo del distretto Pelletteria e Calzature (-158 milioni; -25,8%).

Nel periodo ottobre-dicembre 2018, invece, l'oro di Arezzo ha recuperato lievemente (+3,4) rispetto allo stesso periodo del 2017. La pelletteria ha perduto ancora (-20,9%) come pure il tessile (-11,9%). 

I dati complessivi 2018

L’analisi di lungo periodo - recita il report - evidenzia come "le specializzazioni distrettuali toscane abbiano registrato una variazione media nel periodo 2008-2018 doppia rispetto al dato italiano, con una crescita del 4% rispetto al 2,1% del totale distretti".

I distretti con il segno più

Tra i 18 distretti toscani monitorati, la metà si distingue per un incremento nelle esportazioni nel 2018 rispetto al 2017: l’incremento maggiore è quello della Pelletteria e calzature di Firenze che è cresciuto di 488 milioni e supera i 4,2 miliardi (+12,9%), seguito dal distretto del Cartario di Lucca (+182 milioni; +16,5%) trainato dalla componente meccanica, dalla Nautica di Viareggio (+90 milioni; +15,6%) che ritorna sui valori di export pre-crisi, dal Tessile e abbigliamento di Prato (+34 milioni; +1,9%) e nel comparto agro-alimentare dai Vini dei colli fiorentini e senesi (+30 milioni; +4,4%). Sempre con un miglioramento rispetto al 2017 si distinguono le Calzature di Lamporecchio (+10 milioni; +8,2%), la Camperistica della val d’Elsa (+8 milioni; +1,3%), il Florovivaistico di Pistoia (+7 milioni; +3,1%) e la Ceramica di Sesto Fiorentino (+4 milioni; +12,8%).

I distretti con il segno meno

Nell’altra metà dei distretti, che segnano un calo rispetto all’anno precedente, si evidenzia la Pelletteria e Calzature di Arezzo (-158 milioni; -25,8%), l’Olio toscano (-68 milioni; -9,8%), l’Abbigliamento di Empoli (-67 milioni; -4,9%), la Concia e calzature di Santa Croce (-34 milioni; -3,7%) le Calzature di Lucca (-30 milioni; -16%), il Tessile e abbigliamento di Arezzo (-15 milioni; -4,3%) e il Mobile imbottito di Quarrata (-10 milioni; -10%). Leggere flessioni per il Marmo di Carrara (-18 milioni; -2,4%) e l’Oreficeria di Arezzo (-15 milioni; -0,8%).

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