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Ex Etruria in Ubi, Faltoni: "Dopo il passaggio informatico adesso tocca alla contrattazione integrativa"

"Anche nel delicato momento del passaggio informatico di fine novembre, e con l'adozione del nuovo modello distributivo del Gruppo UBI, il personale della ex BancaEtruria ha dimostrato la sua elevata professionalità, la sua dedizione e il suo...

"Anche nel delicato momento del passaggio informatico di fine novembre, e con l'adozione del nuovo modello distributivo del Gruppo UBI, il personale della ex BancaEtruria ha dimostrato la sua elevata professionalità, la sua dedizione e il suo senso del dovere." Così Fabio Faltoni della Fabi racconta i cambiamenti interni alle filiali aretine di Banca Etruria dove il personale ha portato avanti le proprie mansioni con i nuovi programmi informatici e le nuove procedure, tipiche del sistema Ubi.

"Dal punto di vista sindacale - prosegue Faltoni della Fabi - sono ripartiti gli impegni dopo la pausa festiva. Così, l'11 scorso è stato firmato a Bergamo un importante accordo che regola l'estensione del contratto integrativo di UBI ai circa ottocentocinquanta lavoratori delle sue cinque Società prodotto, cioè IWBank, UBI Leasing, UBI Factor, Prestitalia e Pramerica."

A adesso tocca agli ex dipendenti Banca Etruria:

" E' un fatto rilevante, anche perché dalla settimana prossima tocca a noi; infatti si cominceranno gli incontri per disciplinare l'estensione della stessa Contrattazione di secondo livello anche ai quattromilaottocento lavoratori delle tre ex banche-ponte: BancaEtruria (circa millecinquecento dipendenti), Banca Marche e CariChieti. Si intende cioè l'acquisizione di tutte quelle voci normative a suo tempo fissate per la capogruppo UBI e per UBIS/Ubi Sistemi e Servizi, azienda questa che ora ha una forte presenza anche ad Arezzo.

La Fabi, il primo sindacato in Italia del settore bancario e anche in Ubi, è in prima linea e lo sarà anche dalla prossima settimana per equiparare tutti i dipendenti del Gruppo UBI, senza distinzioni di alcun tipo. Non solo, ma alto è l'impegno e il monitoraggio affinché venga valorizzato, ora e nel futuro, il presidio e la presenza della nuova banca, nuova sì, ma che nel nostro territorio - filiali e uffici - ricalca la vecchia e storica BancaEtruria.

Gli altri fronti aperti:

"Poi, anche se le vicende di BancaEtruria hanno ovviamente oscurato i movimenti industriali di altre banche presenti nelle nostre zone, la FABI è impegnata anche qui per la massima tutela dei lavoratori.

Ci riferiamo, ad esempio, alla Cassa di Risparmio di S. Miniato e a quella di Cesena, entrate nel grande gruppo bancario Crédit Agricole-CariParma, oppure alla Popolare di Vicenza, già fusa in Intesa Sanpaolo; senza dimenticare quel mondo - molto presente e vivo - del Credito Cooperativo, una realtà alle prese coi processi di aggregazione e di rafforzamento scaturiti dalla riforma del 2016. Una riforma, questa, che non ha fatto parlare di sé come quella delle banche popolari, ma che sarà certamente importante per i territori."
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