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Economia

Ex Bekaert, verso la reindustrializzazione: incontro tra Ge-Group, istituzioni e parti sociali

Presentato il progetto di rilancio industriale dell’area. Daniele Calosi (Fiom): “Chiediamo l’impegno al rispetto del bacino occupazionale dei posti di lavoro persi e la sottoscrizione di un contratto di sviluppo”

Il consigliere del presidente per lavoro e crisi aziendali, insieme alla sindaca e agli assessori del Comune di Figline e Incisa Valdarno, supportato dal direttore per la competitività territoriale della Regione, ieri ha partecipato all’incontro con cui Ge – Group srl (Global Energy – Il Valore dell’Energia), ha presentato a istituzioni e sindacati il suo progetto di reindustrializzazione dello stabilimento ex Bekaert e di riqualificazione dell’area con la sottoscrizione del preliminare di acquisto dell’immobile. Il progetto, è stato spiegato, verte a creare una nuova economia circolare all’interno della comunità energetica autosufficiente ed è il primo di economia circolare totalmente autosufficiente in Italia. 

Il consigliere ha definito l’incontro proficuo, un primo passo al quale altri ne seguiranno. Si conferma la scelta del metodo stabilito con il protocollo del Valdarno, che stabilisce la collaborazione tra istituzioni e parti sociali. Particolare soddisfazione da parte del consigliere per il fatto che l’azienda ha accolto la richiesta di procedere innanzitutto all’assunzione dei lavoratori ex Bekaert rimasti senza occupazione – attualmente 26 - e di quelli che hanno un’occupazione ma a tempo determinato. Ora tutti a lavoro per la reindustrializzazione di un sito grande e strategico per la Toscana e per creare nuova occupazione sul territorio.

La sindaca ha aggiunto che è una buona notizia per il territorio e che, a seguito di tutte le valutazioni tecniche, commerciali e ambientali necessarie per la realizzazione del progetto da parte dell'azienda, sarà possibile avere il quadro chiaro del piano industriale e anche della sua tempistica di realizzazione.
Nell'attesa di conoscere tutti gli elementi del progetto, per il Comune la priorità resta la completa reindustrializzazione del sito produttivo, unica strada per garantire nuova occupazione al territorio e rilanciare lo sviluppo economico dell'intera vallata.

La presidenza della Regione interviene sulla reindustrializzazione 

Anche il presidente della Regione interviene alla luce delle novità che riguardano lo stabilimento di Figline, ovvero il progetto di reindustrializzazione dello stabilimento ex Bekaert e di riqualificazione dell’area con la sottoscrizione del preliminare di acquisto dell’immobile da parte di Ge – Group srl.

Per il presidente si tratta di un progetto ambizioso che va nella direzione delle energie rinnovabili, un ambito su cui la Toscana sta portando avanti un impegno a tutti i livelli.

L’auspicio è che si possa finalmente scrivere una nuova pagina di futuro per il sito industriale e per il territorio del Valdarno dopo la vicenda della multinazionale belga, costata il lavoro e il futuro a tante famiglie.    

La Cisl di Arezzo

E’ finalmente partito il progetto di reindustrializzazione del sito Bekaert di Figline Valdarno. Un nuovo inizio che i lavoratori attendono da quattro anni.

Ieri nella sede della Regione Toscana la Fim Cisl Toscana e la Ust cisl Arezzo hanno incontrato il soggetto firmatario del preliminare di acquisto del sito Bekaert che ha reso noto il nuovo piano industriale. La Cisl toscana sta seguendo passo dopo passo tutta l’operazione per supportare i lavoratori e fornire loro una importante tutela.

“Durante l'incontro abbiamo avuto modo di conoscere il progetto, come organizzazioni sindacali Fim e Cisl abbiamo chiesto un’attenzione particolare rivolta a inserire in modo prioritario a quei lavoratori ancora inoccupati o con contratti a tempo determinato che sono stati licenziati dalla Bekaert - ha spiegato Gino Turrini di Fim Cisl Toscana. Subito dopo abbiamo indicato che il progetto industriale vada a sostegno dell'occupabilità di lavoratori del territorio, come previsto dal Protocollo sottoscritto da Cgil, Cisl,Uil , Regione Toscana e tutti i Sindaci del Valdarno.”

La “rinascita” della Bekaert prevede un progetto di riconversione industriale ambizioso che si occuperà della produzione di idrogeno ed altre fonti energetiche a tutela della sostenibilità ambientale. Ge-Group, azienda fiorentina attiva nel campo dell'efficienza energetica e delle energie rinnovabili, è la società che ha sottoscritto il preliminare d'acquisto dell'immobile ex-Bekaert di Figline Valdarno. Un progetto che guarda ad un futuro di transizione energetica con al centro la tutela dell’ambiente. “Servirà monitorare costantemente il progetto perché i tempi non saranno brevi - sottolinea Turrini - servirà molta formazione mirata alle persone che verranno occupate all'interno del sito”. Le prospettive future su cui puntare fanno parte della nuova sfida che Cisl, come sindacato è pronta a sostenere, con un nuovo approccio al lavoro e alla sostenibilità.

"Quello di cui siamo consapevoli è che l’intero processo di riconversione della ex Bekaert riguarderà tutto il Valdarno - commenta Silvia Russo, segretaria generale Cisl di Arezzo - dal punto di vista produttivo finalmente il Valdarno viene opportunamente valutato come unica area geografica a forte vocazione manifatturiera, senza distinzione tra area fiorentina e aretina. Questo da un lato rafforza l’interdipendenza economica delle varie aree, dall’altro amplia la possibilità di lavoro e di figure professionali ad alta specializzazione nell’ambito di settori in crescita come quelle delle energie rinnovabili. L’auspico - conclude Russo - è anche che tutti i professionisti che si formano su questi settori possano trovare più facilmente lavoro nel proprio territorio."

Le dichiarazioni della Fiom Cgil

Daniele Calosi, segretario generale di Fiom Firenze Prato Pistoia commenta la situaizone della Bekaert:

“Come Fiom abbiamo appreso positivamente, dopo oltre quattro anni dall’inizio della vertenza, che esisterebbe la possibilità concreta della riconversione del sito. Per quanto ci riguarda abbiamo ribadito la necessità di sanare la ferita della perdita di 318 posti di lavoro nel territorio del Valdarno fiorentino per la scellerata di Bekaert nel Giugno 2018. Per noi è il giusto risarcimento che deve essere fatto ai posti di lavoro ed all’intero territorio. Il piano che ci è stato presentato dal soggetto industrializzatore è ambizioso, un piano che trasformerebbe quell’area in una sorta di incubatore di imprese che possono utilizzare energie alternative per le attività produttive, utilizzando, come ci è stato detto, i fondi del PNRR destinati alla transizione energetica/ambientale. Tutto ciò potrebbe avere effetti importanti e positivi sia sul terreno ambientale che occupazionale, due temi che come FIOM abbiamo sempre sposato e tenuti assieme in tutta la vertenza. Adesso però è arrivato il momento dei fatti, anche perché di parole ne sono state spese fin troppe e senza soluzione. Chiediamo pertanto al nuovo soggetto industriale, alla Regione e agli enti locali, alla luce di quanto emerso all’incontro di ieri, assieme alle altre OO.SS. di sottoscrivere in sede istituzionale un contratto di sviluppo vincolante che stabilisca tempi, modi e criteri del Piano di Reindustrializzazione; un cronoprogramma che preveda ad ogni singola scadenza un incontro di verifica, partendo dal primo necessario step che è quello della bonifica ambientale dell’area di Via Petrarca, fino ad arrivare al traguardo finale della totale reindustrializzazione e alla completa riattivazione dei 318 posti di lavoro. Un contratto di Sviluppo che potrebbe anche prevedere, come ci è stato comunicato ufficialmente ieri, l’utilizzo di fondi pubblici del PNRR, il che ci consentirebbe a maggior ragione di vincolare l’investimento al territorio.”

Dalla Uil parla Davide Materazzi, segretario Uilm Firenze -Arezzo

Da quanto si evince da un primo contatto conoscitivo ed informale avuto in Regione Toscana con il potenziale acquirente dell'area ex Pirelli di Figline Valdarno, sembrerebbe un bel progetto, di prospettiva e concreto, ma non bisogna farsi trascinare da facili entusiasmi o troppe aspettative sia nei tempi che dal punto di vista occupazionale. Come sindacati, insieme alle istituzioni locali e con la regia della Regione Toscana, ci vedremo costantemente con la società acquirente via via che la cosa va avanti... Andiamoci cauti... Anche se per il momento la UILM ne apprezza l'approccio avuto e la bontà ed il grado di approfondimento del progetto che il potenziale acquirente sta studiando e creando per la rivalutazione dell'area industriale e per tutto il territorio.

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