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Economia Quarata

"Due mesi del blocco del lavoro vogliono dire compromettere tutto": 8 dipendenti di una piccola azienda a rischio

L'emergenza dettata dal Coronavirus sta mettendo in ginocchio l'economia nazionale. Questo è il momento che sta vivendo anche una piccola azienda orafa di Arezzo, la FrasiArt di Quarata

"Nel giro di una settimana mi hanno sospeso ordini da 90mila euro". Esordisce così Gianluca Norcini della FrasiArt, una piccola azienda del distretto orafo aretino operante nel settore dei metalli preziosi.

L'emergenza Coronavirus oltre che colpire la salute di migliaia di persone, sta mettendo in ginocchio l'intera economia nazionale. Ad Arezzo molte attività, di vario tipo, stanno subendo un duro colpo. C'è chi ha deciso di chiudere completamente fino al 3 aprile, chi è costretto a rispettare l'orario dalle 6 alle 18 e chi va avanti nonostante tutto, ma con le difficoltà del caso. 

"In questi giorni ci doveva essere una delle più grandi fiere del settore, quella di Honk Hong, che è stata annullata. Da lì passano molti dei nostri affari. Speriamo non salti anche quella di Las Vegas, in programma dal 2 al 5 giugno. Le grandi aziende riescono in modo autonomo ad andare a visitare i clienti perchè hanno una squadra di agenti. Le realtà piccole come la mia a conduzione familiare aspettano le fiere per poter radunare i meeting con i buyer. La scorsa settimana due agenti, che lavorano anche per me, dovevano andare in Francia per incontrare dei potenziali acquirenti, sono stati chiamati e gli è stato detto di non recarsi da loro in questo momento".

"Il primo ordine sospeso è stato il 10 febbraio, poi hanno continuato a farlo quasi tutti i giorni. Noi lavoriamo con due grandi marchi della moda, che ci danno il lavoro per tutto l'anno praticamente. Finita una produzione ne abbiamo subito un'altra, sono i cosiddetti ordini continuativi. Io ho 8 dipendenti, di questi 6 lavorano esclusivamente l'ottone, materiale che uso per gli accessori".

Gianluca è entrato in azienda nel 2015 e l'anno scorso è stato l'anno in cui il fatturato ha raggiunto un buon livello. Un dettaglio che lo ha spinto a pensare di far crescere l'azienda e la produzione. Ma poi è arrivata l'emergenza coronavirus e tutta la sua attività rischia di subire una brusca frenata.

"Il problema è generale, chi si salva oggi o ha le spalle coperte perchè è una grossa azienda oppure, sta portando avanti ordini antecedenti all'emergenza. L'ossatura della nostra provincia è formata da piccole-medie aziende, quelle sopra i 100 dipendenti sono poche".

Sono già stati presi alcuni provvedimenti legati ai dipendenti.

"Al momento sto già facendo sfruttare le ferie a tre persone, due fanno orario ridotto e solo tre lavorano a tempo pieno. Con gli ordini che ho al momento, io nel giro di due settimane avrò finito la produzione. Dopo non so cosa chiedere di fare ai miei dipendenti. E' questo il problema, in una settimana si è fermato tutto e non c'è la possibilità della cassa integrazione. Io sto aspettando del materiale dall'estero da settimane che ancora non mi è arrivato, se non c'erano questi ordini sospesi non avevo neppure possibilità di assemblare il prodotto finale. Non entra e non esce niente".

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