rotate-mobile
Economia

E' l'ora del condono fiscale

E’ l’ora del condono fiscale. La manovra finanziaria approvata dal Governo sembra un po’ uscire, finalmente, dalla subordinazione psicologica nei confronti della signora Merkel e dintorni. Oddio, per quello che è ancora possibile capire, di denari...

E’ l’ora del condono fiscale. La manovra finanziaria approvata dal Governo sembra un po’ uscire, finalmente, dalla subordinazione psicologica nei confronti della signora Merkel e dintorni. Oddio, per quello che è ancora possibile capire, di denari reali nell’economia ne entrano pochini e molte scelte sono discutibili. Purtroppo siamo ancora a stiracchiare per lo più una coperta sempre più corta ed a cincischiare intorno a quella truffa chiamata spending review.

Però è percepibile una impostazione diversa, tralasciando, per carità di Patria, scemate tipo quella di voler riscuotere il canone Rai tramite la bolletta della luce. Mi sembra che il Governo stia iniziando, seppur con un ingiustificabile ritardo, a capire che i binari dello strangolamento e dell’asfissia del Paese portano solo verso il baratro. Prova ne sono i dati dell’afflusso degli italiani alle mense della Caritas, o dell’emigrazione di giovani e meno giovani, oppure le centinaia di euro che una normale famiglia deve pagare per mandare un bambino all’asilo, invece di essere premiata per averlo messo al mondo. Veniamo all’idea del condono fiscale. Sappiamo tutti che le statistiche dell’evasione fiscale sono inattendibili e diffamanti.

Tra l’altro non comprendo il motivo per il quale ne venga consentita ancora l’impunita propalazione visto che sono, ictu oculi, dannose per gli interessi nazionali. Casomai emozionano gli sprovveduti e gli ideologizzati che corrono dietro a fantozziani limiti di contanti, o che plaudono alla chiusura dei negozi per qualche scontrino da pochi soldi. D’altra parte, come ci siamo già detti, se queste statistiche avessero un qualche valore il Governo dovrebbe destituire, a tamburo battente, tutti coloro che ai vertici dello Stato si occupano di tasse. Tuttavia, siccome purtroppo il fenomeno esiste, vediamo intanto di recuperare velocemente un po’ di risorse. Mi dispiace soltanto che il condono fiscale lo pagherebbero anche tanti imprenditori e tanti professionisti in regola, come è sempre avvenuto in passato, per allontanare il rischio di subire delle molestie da parte del fisco, cioè dello Stato. E questa, per una persona come me cresciuta nel rigoroso rispetto della Nazione e delle Istituzioni, è una amara costatazione. Ma il condono fiscale è una questione di dettaglio. Il vero dramma è che l’Italia, per incapacità, ideologia o malafede ha il collo in un soffocante cappio che la sta condannando ad un impoverimento secolare. L’attuale manovra finanziaria, pur discutibile, si pone in maniera incoraggiante. Poi vedremo, prima di dare giudizi definitivi, quello che alla fine il Parlamento approverà. Ma anche nella migliore delle ipotesi, saremo ancora a poco. Basti pensare che, se l’Italia non cambia il rapporto con l’Europa, ci sarebbero da subire nel 2017 e nel 2018, che per queste cose vuol dire domani mattina, ulteriori 50 miliardi di euro di tagli e di tasse.

Inutile girarci intorno: sarebbe la definitiva morte del nostro meraviglioso Paese e la fine di ogni speranza per i giovani. Quindi, se, sottolineo se, il Governo ha finalmente capito che deve cambiare strada una volta per tutte, come io spero, butti via il pedale del freno, rompa lo specchietto retrovisore e vada avanti a tutta velocità. La storia ricorderà ogni giorno perso come un crimine nei confronti del popolo italiano.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

E' l'ora del condono fiscale

ArezzoNotizie è in caricamento