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Arezzo Fiere, dipendenti senza stipendio da mesi. Cgil: "Serve assunzione di responsabilità delle istituzioni"

I lavoratori continuano a fare la loro parte nonostante gli stipendi arretrati che si accumulano

I dipendenti di Arezzo Fiere e Congressi sono senza stipendio da alcuni mesi. Gli arretrati cominciano a pesare, ma tutti sono comunque rimasti al proprio posto di lavoro, con senso di responsabilità. Adesso lanciano un appello alle istituzioni perché ci sia una reale presa di responsabilità e perché il piano industriale, nel quale credono loro per primi, possa ridare slancio e sviluppo all'ente fieristico.

I lavoratori del polo fieristico aderenti alla Filcams Cgil parlano attraverso una nota e usano la parola “Interesse” per  esprimersi. Il riferimento è ad un nuovo piano industriale che sappia consolidare e rilanciare la struttura e che è stato annunciato nei giorni scorsi.

“Il Polo sta attraversando una pesante crisi è ad oggi è ampiamente sottoutilizzato – affermano i lavoratori Filcams. Negli ultimi anni la programmazione degli eventi diretti, a causa dell’assenza di una struttura manageriale che attraverso lo studio del mercato fieristico e della sua evoluzione ne garantisse la creazione, si è letteralmente annullata”.

I lavoratori volgono quindi lo sguardo, in primo luogo, ai soggetti istituzionali: Regione Toscana, Camera di Commercio di Arezzo-Siena, Comune e Provincia di Arezzo. E dichiarano che

“non si può prescindere dalla redazione di un piano industriale che, pur nell’ ottica di una maggiore attenzione rispetto ai costi, lasci un ritrovato spazio alla programmazione di nuove iniziative che consentano non solo alla nostra città, ma anche a tutto il territorio aretino e toscano, di ritrovare in Arezzo Fiere e Congressi uno strumento efficiente ed efficace per la promozione e lo sviluppo delle nostre realtà produttive e di tutto l’indotto”.

Secondo la Filcams Cgil è necessario

“garantire un calendario ricco ma anche la consapevolezza dei soci della fondamentale importanza di prevedere le necessarie risorse economiche e l’appoggio istituzionale che, in un clima di unità d’intenti, lo renda realizzabile. In questo contesto, i lavoratori, che con grande sacrificio continuano comunque a svolgere i propri compiti nonostante che da alcuni mesi non vengano pagati gli stipendi, tengono a confermare la disponibilità a mettere a disposizione dell’azienda la propria professionalità. Al contempo, richiedono ai soci una chiara assunzione di responsabilità a garanzia di un percorso di rilancio che tuteli non soltanto posti di lavoro ma anche l’economia del territorio per la quale il Polo Fieristico può certamente rappresentare un fondamentale punto di riferimento”.

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